07/08/22

Hiroshima 77 / L'IPPNW alle potenze nucleari: Se vogliamo sopravvivere dobbiamo cambiare rotta

 Dichiarazione rilasciata dall'ex co-presidente dell’IPPNW*, Ira Helfand, alla Conferenza di revisione del Trattato di non proliferazione (NPT) presso le Nazioni Unite a New York, il 5 agosto 2022


Più di 50 anni fa le nazioni del mondo, comprendendo la grave minaccia esistenziale rappresentata dalle armi nucleari, si sono riunite in questo Trattato di non proliferazione per fermare la diffusione di queste armi e impegnarsi per la loro eliminazione quanto prima possibile.

Per più di cinque decenni, la stragrande maggioranza delle nazioni del mondo ha onorato gli impegni presi. Tuttavia nove nazioni, di cui cinque che sono firmatari di questo Trattato, hanno scelto di ignorare i propri obblighi. Invece, hanno mantenuto enormi scorte di queste armi, in grado di distruggere la civiltà moderna e uccidere la stragrande maggioranza della razza umana, e sono tutti impegnati in scenari estremamente costosi di modernizzazione e potenziamento di quegli arsenali. Hanno continuato a giocare d'azzardo con il destino della terra, tenendo in ostaggio l'intera umanità e, in molte occasioni, ci hanno portato sull'orlo di un'apocalisse nucleare.

Una recente dichiarazione congiunta con i nostri colleghi -  di World Medical Association, International Council of Nurses, World Federation of Public Health Associations e International Federation of Medical Student Associations - ha sottolineato l’indiscutibile corpo di prove secondo cui le conseguenze dell'uso delle armi nucleari sono catastrofiche, globali e senza rimedio.

Non siamo sopravvissuti grazie alla presunta saggezza dei leader di questi paesi, o la solidità delle loro dottrine militari o l'infallibilità della loro tecnologia. Al contrario, siamo sopravvissuti nonostante loro. Siamo qui solo perché, come l'ex segretario alla Difesa americano Robert McNamara ha avvertito: “Siamo stati fortunati. È stata la fortuna a prevenire la guerra nucleare”.

L'estremo pericolo con cui abbiamo convissuto a causa del comportamento sconsiderato di questi nove paesi è ulteriormente cresciuto con l'invasione russa dell'Ucraina all'inizio di quest'anno. Nel corso di in questo conflitto, la Russia ha minacciato più volte di usare le sue armi nucleari e la NATO, attraverso Francia, Regno Unito e Stati Uniti, ha risposto con le proprie minacce nucleari.

In risposta, 18 premi Nobel per la pace hanno rilasciato una dichiarazione, che allego al nostro messaggio di oggi, invitando sia la Russia che la NATO a impegnarsi a non usare armi nucleari nell'attuale conflitto. Questo appello è stato sostenuto da più di un milione di persone in tutto il mondo e presentato qui all'ONU e ai governi della Russia e della Nato.

La loro risposta: un silenzio fragoroso.

Ora questi paesi sono qui a questa Conferenza di Revisione chiedendo ancora una volta alle altre nazioni del mondo di rinnovare l’impegno a non acquisire armi nucleari, mentre essi stessi neppure promettono di non far saltare in aria il mondo con le armi che già hanno. Non dovrebbero essere autorizzati a lasciare questa Conferenza senza assumere un simile impegno.

 Dovremmo fare in modo che tengano conto di alcuni fatti.

Nel luglio del 2017, 121 nazioni si sono riunite qui all'ONU e hanno adottato il Trattato sul divieto di Armi nucleari, riaffermando il loro impegno per l'eliminazione di queste armi e vincolando se stessi a non acquisirle. Gli Stati dotati di armi nucleari sostengono questo nuovo Trattato? No.

Guidati dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza, i cinque stati vincolati da questo TNP ad eliminare le loro armi nucleari, attaccano il TPNW sostenendo che è una minaccia per il TNP. Il loro attacco non è altro che un tentativo sfacciato di distogliere l'attenzione dalla vera minaccia alla non proliferazione: la loro continuata inabilità ad eliminare i propri arsenali. Queste armi rappresentano un pericolo immediato e crescente per la civiltà umana e deviano la nostra attenzione dagli altri grandi problemi che abbiamo di fronte.

Oggi ci troviamo di fronte a una seconda minaccia esistenziale: la crisi climatica che peggiora ogni giorno. Noi stiamo impoverendo le risorse del mondo e inquinando aria, acqua e terra. Siamo di fronte all'emergenza globale di pandemie e le nostre popolazioni sopportano lo scandalo quotidiano dell'ingiustizia sociale, economica e razziale che devastano la vita di miliardi.

Ma invece di occuparsi di queste vere minacce, i leader delle grandi potenze continuano a fare il gioco pericoloso del “Re della Montagna” per vedere chi arriverà "in cima" nella competizione globale per sempre più potere e ricchezza, apparentemente ignari del fatto che il "vincitore" di questo gioco finirà seduto, non su una montagna, ma sul mucchio di cenere che sarà rimasto della civiltà umana.

Questo non è il futuro che deve essere. Non siamo condannati a distruggerci in una guerra nucleare, né a distruggere l'ambiente da cui tutti dipendiamo. Né siamo condannati a vivere in un mondo in cui alla maggior parte della gente vengono negati cibo, alloggio, assistenza sanitaria e istruzione adeguati. 

Ma se vogliamo sopravvivere, e se i nostri popoli vogliono godersi la vita a cui hanno diritto, dobbiamo cambiare rotta. Le grandi potenze devono capire che la propria sicurezza, così come la sicurezza di tutta l'umanità, esige che esse collaborino per affrontare i problemi reali che dobbiamo affrontare. 

Ad iniziare dalla minaccia più urgente di tutte: la minaccia rappresentata dalle loro armi nucleari. I cinque stati possessori di armi nucleari che sono parte del TNP dovrebbero entrare ora - qui a questa riunione - in trattative per un accordo verificabile e durevole per eliminare tali armi, e invitare gli altri quattro stati in possesso di armi nucleari a unirsi a loro, in modo da entrare tutti nel Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari, nel rispetto dell'articolo 6 del presente Trattato di non proliferazione.

La nostra sopravvivenza e la sopravvivenza dei nostri figli non richiedono niente di meno. 

* International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) è una federazione internazionale di medici che lavorano insieme per l'abolizione delle armi nucleari, la prevenzione della violenza armata e la pace nel mondo. Fondata nel 1980 durante la Guerra Fredda che ha minacciato il nostro pianeta di catastrofe nucleare, IPPNW è stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1985 per la sua campagna globale per educare i leader mondiali e il pubblico sulle conseguenze mediche e ambientali delle armi nucleari e della guerra nucleare. Ha più di 54 sezioni nazionali in tutto il mondo che operano per la pace.

 

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