Il Dipartimento per la promozione della donna del Ministero Affari sociali della Repubblica Araba Saharawi Democratica protesta energicamente contro la brutale repressione delle forze di occupazione marocchine ed esige la liberazione dell'attivista Sultana Jaya insieme alla sua famiglia
L'attuale ritorno alle azioni militari nel Sahara
Occidentale, dopo la violazione del cessate il fuoco da parte del Marocco con l'attacco
al Civili saharawi che si trovavano concentrati a Guerguerat, sta provocando un
drammatico aumento della repressione come misure di ritorsione contro i saharawi.
Questa situazione costituisce una palese violazione dei diritti fondamentali dei
Civili saharawi nel Sahara Occidentale orchestrata dalle forze di sicurezza e
l'esercito marocchino contro i civili e soprattutto contro attivisti,
giornalisti, prigionieri politici e donne saharawi che sono assediati e
imprigionati nelle loro abitazioni e impediti di ricevere visite o uscire sotto
la minaccia di essere attaccati e imprigionati.
La brutale aggressione subita dall'attivista saharawi Sultana Jaya, sua sorella, la madre e
tutta la famiglia per novanta giorni assediata e aggredita da poliziotti
marocchini nella città di Bojador, che stazionano davanti alla loro porta 24
ore su 24, è un esempio del gravità della situazione nei territori occupati e
del pericolo che corrono i civili saharawi e soprattutto attivisti e difensori
di diritti umani sotto l'occupazione marocchina.
Il Dipartimento per la Promozione della Donna del Ministero
degli Affari sociali chiede alle agenzie e organizzazioni internazionali,
l'ONU, alla Croce Rossa Internazionale e alla Spagna che siano tutelati i diritti
umani nel Sahara Occidentale che continua ad essere l'ultima colonia in Africa
a figurare nella lista dei 17 Territori non autonomi in attesa di
decolonizzazione e sui quali la Spagna continua ad esercitare il potere
amministrativo.
L'ondata di brutale repressione esercitata contro la
popolazione civile saharawi dalle autorità del regime marocchino nelle aree
occupate del Sahara Occidentale richiede l'intervento immediato dell'ONU, delle
organizzazioni per la difesa dei diritti umani e del governo di Spagna, che devono
esigere dal governo marocchino l'immediata cessazione di questa violenza e
garantire la protezione della popolazione saharawi e il rispetto del diritto
internazionale umanitario.
Il Dipartimento per la promozione
della donna del Ministero degli Affari Sociali, con questa dichiarazione vuole esprimere
la sua solidarietà agli attivisti saharawi nei territori occupati e soprattutto
all'attivista Sultana Jaya e alla sua famiglia, denuncia la repressione eretta
a sistema dalle autorità marocchini che violano quotidianamente la maggior
parte degli elementari diritti umani della popolazione saharawi e sollecita la
Comunità Internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nella difesa dei
diritti umani nel Sahara Occidentale, esigendo dal Marocco il rispetto rigoroso
delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul diritto all'autodeterminazione
del popolo Saharawi, affinché ponga fine
all'occupazione militare e illegale dei territori della Repubblica Araba
Saharawi Democratica e consenta al popolo Saharawi di vivere in pace e libertà.
Rabuni, 16 febbraio 2021
Mamiha Chej
Direttora del dipartimento per la
promozione della donna della RASD
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