16/02/21

Saharawi / Libertà per Sultana Jaya e la sua famiglia

Il Dipartimento per la promozione della donna del Ministero Affari sociali della Repubblica Araba Saharawi Democratica  protesta energicamente contro la brutale repressione delle forze di occupazione marocchine ed esige la liberazione dell'attivista Sultana Jaya insieme alla sua famiglia 




Il Dipartimento per la promozione della donna del Ministero degli Affari Sociali della Repubblica Araba Democratica Saharawi esprime la più energica condanna della brutale repressione condotta dalle forze di occupazione marocchine contro la popolazione civile saharawi nei territori occupati, in particolare negli ultimi giorni nelle città occupate del Sahara Occidentale, dopo la ripresa del conflitto in conseguenza della sospensione del cessate il fuoco, avvenuta lo scorso 13 novembre 2020.

L'attuale ritorno alle azioni militari nel Sahara Occidentale, dopo la violazione del cessate il fuoco da parte del Marocco con l'attacco al Civili saharawi che si trovavano concentrati a Guerguerat, sta provocando un drammatico aumento della repressione come misure di ritorsione contro i saharawi. Questa situazione costituisce una palese violazione dei diritti fondamentali dei Civili saharawi nel Sahara Occidentale orchestrata dalle forze di sicurezza e l'esercito marocchino contro i civili e soprattutto contro attivisti, giornalisti, prigionieri politici e donne saharawi che sono assediati e imprigionati nelle loro abitazioni e impediti di ricevere visite o uscire sotto la minaccia di essere attaccati e imprigionati.

La brutale aggressione subita dall'attivista saharawi Sultana Jaya, sua sorella, la madre e tutta la famiglia per novanta giorni assediata e aggredita da poliziotti marocchini nella città di Bojador, che stazionano davanti alla loro porta 24 ore su 24, è un esempio del gravità della situazione nei territori occupati e del pericolo che corrono i civili saharawi e soprattutto attivisti e difensori di diritti umani sotto l'occupazione marocchina.

Il Dipartimento per la Promozione della Donna del Ministero degli Affari sociali chiede alle agenzie e organizzazioni internazionali, l'ONU, alla Croce Rossa Internazionale e alla Spagna che siano tutelati i diritti umani nel Sahara Occidentale che continua ad essere l'ultima colonia in Africa a figurare nella lista dei 17 Territori non autonomi in attesa di decolonizzazione e sui quali la Spagna continua ad esercitare il potere amministrativo.

L'ondata di brutale repressione esercitata contro la popolazione civile saharawi dalle autorità del regime marocchino nelle aree occupate del Sahara Occidentale richiede l'intervento immediato dell'ONU, delle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e del governo di Spagna, che devono esigere dal governo marocchino l'immediata cessazione di questa violenza e garantire la protezione della popolazione saharawi e il rispetto del diritto internazionale umanitario.

Il Dipartimento per la promozione della donna del Ministero degli Affari Sociali, con questa dichiarazione vuole esprimere la sua solidarietà agli attivisti saharawi nei territori occupati e soprattutto all'attivista Sultana Jaya e alla sua famiglia, denuncia la repressione eretta a sistema dalle autorità marocchini che violano quotidianamente la maggior parte degli elementari diritti umani della popolazione saharawi e sollecita la Comunità Internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nella difesa dei diritti umani nel Sahara Occidentale, esigendo dal Marocco il rispetto rigoroso delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sul diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi, affinché ponga  fine all'occupazione militare e illegale dei territori della Repubblica Araba Saharawi Democratica e consenta al popolo Saharawi di vivere in pace e libertà.

Rabuni, 16 febbraio 2021

Mamiha Chej

Direttora del dipartimento per la promozione della donna della RASD

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