Il 26 febbraio 1869, 154 anni fa, nasceva Nadezhda Krupskaya, che fu tra i fondatori e principali ideologi del sistema di istruzione pubblica sovietico (anche se universalmente più nota come moglie di #Lenin).
Fin da quando aveva 21 anni, Nadezhda si dedicò a
promuovere corsi serali di alfabetizzazione e di matematica per gli operai. Nel
suo libro di memorie "Ricordi su Lenin" racconta che viveva in via Staro-Nevsky e che Lenin andava lì
la domenica "per ascoltare i miei interminabili discorsi sul mio lavoro a
scuola e nelle fabbriche vicine", cosa che a Lenin interessava "per
conoscere le condizioni della classe operaia”.
Nadezhda ricorda che, quando non teneva comizi
operai o non leggeva e scriveva compulsivamente, il leader rivoluzionario insegnava
a lei e alla sua cerchia «a usare l'inchiostro invisibile e a lasciare messaggi
in codice nei libri utilizzando un codice particolare». Dato che la polizia non
gli toglieva gli occhi di dosso, in qualche occasione avevano dovuto viaggiare
insieme sullo stesso vagone fingendo di non conoscersi.
Nel 1896 Lenin le chiese di sposarlo quando erano
entrambi stati condannati per le loro attività sovversive, sicché partì per la #Siberia, a Shushenskoye, con sua madre e carica di libri che Lenin aveva
richiesto. In Siberia, tagliati fuori dal mondo, Lenin e Krupskaya lavorarono
fianco a fianco. Lì Nadezhda scrisse “La donna lavoratrice”, un opuscolo di
propaganda scritto in un linguaggio diretto e rivolto ai lavoratori, in cui difendeva
la funzione liberatrice del lavoro delle donne e sosteneva la realizzazione del
socialismo come unico modo per porre fine alla discriminazione contro le donne.
È considerato il primo testo marxista che affronta specificamente la condizione
delle donne in #Russia.
Con l'inizio del XX secolo, Ginevra divenne la loro
nuova residenza. Lì, nel 1903, Nadezhda divenne coordinatrice del comitato di
redazione della rivista rivoluzionaria "Iskra", la scintilla con cui Lenin volle infiammare il
proletariato europeo mentre si spostava attraverso la Finlandia, il Regno Unito
e la Francia, oltre che per alcuni periodi in Russia nel 1905.
Senza saperlo, Krupskaya stava creando il tessuto di
quello che sarebbe poi diventato il partito bolscevico, del quale sarebbe stata
segretaria e tesoriera. Fu anche promotrice della Giornata internazionale della
donna, che fu celebrata per la prima volta in Russia nel 1913. Seguì lo
sciopero di massa dell'8 marzo 1917 delle lavoratrici tessili di San
Pietroburgo.
«Quando arrivò la notizia che era scoppiata la
rivoluzione – racconta nelle sue memorie – Ilyc non riusciva più a dormire: era
in atto il più improbabile dei suoi piani».
La prima passione politica della Krupskaya, fin da
adolescente, era stata la teoria dell'educazione democratica dello scrittore
russo Leone Tolstoj, secondo cui la scienza doveva essere democraticizzata e
messa al servizio del popolo, invece di usarla come arma di dominio e
sfruttamento da parte dell'élite. Così s’impegnò nel miglioramento
dell'istruzione a tutti i livelli della società russa e fu nominata alla
direzione del Dipartimento dell'Istruzione quando il partito bolscevico salì al
potere in Russia, dove propugnò l’idea della nascita di una nuova letteratura
come “potente strumento di educazione socialista", che sostituisse quella “ideologicamente
dannosa e obsoleta” che riempiva le biblioteche.
Quando Lenin si ammalò gravemente e rimase parzialmente
paralizzato, Nadezhda si dedicò a fargli recuperare l’uso della parola e della
scrittura.
Dopo il 70° compleanno, i medici diagnosticarono a Nadezhda
un'appendicite acuta, che si trasformò in peritonite. Non si riprese più. Fu
sepolta in una nicchia nelle mura del #Cremlino a #Mosca.
#BrujaDeLaNoche
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