È una domanda legittima, dopo la brutale aggressione sionista del 18 marzo a Gaza.Un'aggressione che ha portato al martirio e al ferimento di centinaia di persone e che è stata preceduta da una chiara minaccia formulata dal nuovo inviato degli Stati Uniti in Medio Oriente, Steve Witkoff...
di Marie Nassif Debs
Questi diktat, accompagnati dal
divieto alla popolazione del sud di tornare nei propri villaggi situati al
confine con la Palestina occupata, riportano alla mente la dichiarazione di
Trump durante la sua campagna elettorale in un ristorante di Detroit. Quel
giorno, molti, tra cui alcuni funzionari libanesi, hanno applaudito il
"candidato" di Trump e hanno invitato i libanesi-americani a dargli
il loro voto, poiché aveva promesso che era giunto il momento per i libanesi di
vivere in pace “con i loro vicini”…
Ed ecco che sta mantenendo la
promessa fatta, che noi siamo stati gli unici a interpretare come un invito
chiaro ed esplicito a “normalizzare” i rapporti con il nemico: ed è ciò che
Steve Witkoff ci dice oggi a nome di Donald Trump.
Ci dice questo: o vi unite al coro
dei regimi normalizzatori e accettate i piani dell'amministrazione
statunitense, a partire dal ripristino del fatidico accordo del 17 maggio e poi
accettando di concedere i 13 punti che i sionisti aspirano a incassare, o le
conseguenze saranno disastrose per voi...
Purtroppo, la dichiarazione
dell'inviato statunitense è passata "inosservata" e non ha ricevuto
alcuna reazione ufficiale... Anche i media, con poche eccezioni, hanno per lo
più omesso di evidenziare o richiamare l'attenzione su questo evento.
Pertanto, invitiamo le istituzioni interessate alla nostra sorte ad assumere una posizione chiara ed esplicita... Soprattutto perché il nuovo inviato degli Stati Uniti ha collegato le sue indicazioni relative ai rapporti con l'entità occupata con il riferimento alla demarcazione dei confini libanesi con la Siria e Cipro e ci ha chiesto di "leggere bene le variabili prima di passare a un altro argomento".
Diciamo NO al ritorno agli accordi del 17 maggio! Nessuna normalizzazione col sionismo!
Beirut, 19 marzo 2025
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