28/05/21

Lisbona / Donne e mondo del lavoro in Portogallo e in Europa / Seminario internazionale

Seminario internazionale a Loures (Lisbona)


Si è tenuto il 28 maggio 2021 il Seminario internazionale su Donne e mondo del lavoro in Portogallo e in Europa, organizzato dal Movimento Democratico de Mulheres (Portogallo) in collaborazione con la Federazione Democratica Internazionale delle Donne, presso la Camera Municipale di Loures (Lisbona), in doppia modalità online e in presenza, nel rispetto della normativa anti Covid.

È possibile rivedere la registrazione su You Tube: https://youtu.be/e97frO7Jxs4


Il seminario ha offerto uno spazio di riflessione, sulla base del contributo di MDM e di altre organizzazioni del Portogallo e di altri paesi europei, sui diritti lavorativi delle donne, con l’intento dichiarato di promuovere la costruzione di relazioni di alleanza internazionale delle donne nella lotta comune per il diritto al lavoro, condizione fondamentale per la promozione e l'esercizio di tutti i diritti.

Le battute d'arresto nel lavoro e nei diritti sociali delle donne di ogni generazione, determinate dalla crisi del sistema capitalista e aggravate dalla pandemia di COVID-19, hanno ricadute pesanti con l'aumento di ingiustizie e disuguaglianze e il degrado delle condizioni di lavoro e di vita. Sono aumentate la povertà, l'esclusione sociale, la migrazione, la tratta di esseri umani e la violenza multiforme, la mercificazione del corpo e di tutte le sfere della vita umana, la mancanza di rispetto per la sovranità dei popoli e la pace nel mondo.

Sandra Pereira, eurodeputata (Portogallo)

Sono stati affrontati ad ampio raggio temi connessi con i diritti delle donne sul lavoro, aspetti specifici e comuni della situazione e dei diritti delle lavoratrici per professione, qualifica ed età, e l'evoluzione del peso delle lavoratrici in ampi settori di attività economica.

Sono state descritte e analizzate le condizioni relative all'occupazione e la disoccupazione delle donne, il peso della precarietà, dei bassi salari e della discriminazione, le loro conseguenze sul degrado dello status socio-professionale e l'impatto sul diritto alla vita personale, professionale e familiare di fronte all'autonomia economica e sociale.

In particolare sono state sottolineate le varie forme di sfruttamento delle lavoratrici nell'industria, nell'agricoltura, nel commercio e nei servizi, la precarietà e i suoi effetti sull'organizzazione e sul progetto di vita delle donne: salari bassi e discriminazione salariale tra donne e uomini, come riflesso delle disuguaglianze e dell'ingiustizia nella distribuzione della ricchezza; tendenza alla deregolamentazione dell'orario di lavoro e impatto sulla conciliazione della vita professionale, familiare e personale delle donne; limitazioni ai diritti di maternità e paternità, impatti su nascite, violenze sul lavoro e le diverse forme che assumono.

Si è rilevato il dato comune, a livello europeo, della diminuzione dei diritti delle lavoratrici in materia di protezione e sicurezza sociale, maternità e paternità, disoccupazione, malattia e pensionamento per malattia o vecchiaia; del venir meno di reti di infrastrutture pubbliche per la realizzazione dei diritti delle lavoratrici, dei bambini, delle famiglie monoparentali e dei più vulnerabili.

È stato analizzato l'impatto delle nuove tecnologie sui processi e sull'organizzazione del lavoro, in particolare quello del telelavoro in condizioni di pandemia, e le conseguenze prevedibili per il futuro. Sono state infine indicate comuni vie di mobilitazione delle lavoratrici per l’affermazione del diritto a lavorare con diritti, per l'aumento dei salari, per la difesa dei diritti sindacali e la contrattazione collettiva, contro la discriminazione salariale e il lavoro precario, condizione basilare per l’affermazione di tutti diritti e la libera espressione di bisogni ed esigenze.


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