20/01/22

TPNW / ITALIA, RIPENSACI!


Il Trattato per la proibizione delle armi nucleari TPNW compie un anno: Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica e invitano a celebrare il primo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato per rafforzare i percorsi verso il disarmo nucleare


Fra pochi giorni si celebra il primo anno dall’entrata in vigore del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW), il primo strumento internazionale che dichiara illegali le armi nucleari, discusso e votato all’ONU nel luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021.

Si tratta di un giorno fondamentale per le campagne internazionali impegnate per il disarmo nucleare. Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, (a cui AWMR Italia – Donne del Mediterraneo aderisce) promuovono la campagna “Italia, ripensaci”.

 Discusso e votato all’ONU nel luglio del 2017, il TPNW sancisce l’illegalità delle armi nucleari e ne vieta l’uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l’acquisizione, il possesso, l’immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l’installazione o il dispiegamento. Ad oggi 59 Stati lo hanno ratificato, impegnandosi a rispettare un processo graduale e sicuro verso il disarmo nucleare totale. Sono 9 i Paesi che ne sono entrati a far parte nel corso del 2021, una crescita che dimostra la dinamica positiva di rafforzamento del Trattato. Che già oggi, pur se nessuno tra Stati nucleari e loro alleati lo ha ratificato, produce effetti positivi come la riduzione dei fondi messi a disposizione delle aziende produttrici da parte degli investitori internazionali (diminuiti di 63 miliardi di dollari in due anni secondo l’analisi condotta da ICAN nel rapporto “Don’t bank on the bomb”).

 Il nostro Paese non ha ancora firmato il Trattato TPNW, ed è per questo motivo che Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica hanno lanciato l’azione “Italia, ripensaci” affinché Governo e Parlamento decidano di compiere passi concreti verso la costruzione di un mondo libero da armi nucleari, dando degno seguito all’impegno sottoscritto con il Trattato di Non Proliferazione (NPT). Recentemente le cinque potenze nucleari ufficiali (Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) hanno diffuso una dichiarazione congiunta in cui affermano che “non si può vincere una guerra nucleare”. Eppure non si allontanano dalla perversa logica di continuare a giustificarne l’esistenza per scopi di sicurezza nazionale, oltre che investire pesantemente (circa 73 miliardi di dollari nel 2021) nel loro mantenimento e ammodernamento.

Come “Italia, ripensaci!” siamo convinti che sia necessario trasformare la logica della giustificazione delle armi nucleari alla radice e concepire una sicurezza basata sul rispetto della dignità della vita di tutti. Uno degli aspetti più rilevanti riguardanti il TPNW è la sua nascita e concretizzazione grazie all’impegno della società civile internazionale riunita nella International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (insignita per questi sforzi del Premio Nobel per la pace 2017). Vogliamo, quindi, celebrarlo come una grande vittoria della società civile, delle persone e degli hibakusha, che ha aperto la strada affinché ognuno possa compiere la propria parte nel processo del disarmo nucleare.

Nel TPNW si prevedono anche programmi di assistenza e compensazione per le vittime di armi e test nucleari, e per l’ambiente in cui vivono, ed è per questo che chiediamo all’Italia di avvicinarsi ai contenuti del Trattato impostando azioni di cooperazione in tal senso, valorizzando la grande tradizione umanitaria del nostro Paese. È questo uno dei due obiettivi principali della nostra mobilitazione per il 2022, insieme alla richiesta al Governo di decidere la partecipazione come “Stato osservatore” alla prima Conferenza degli Stati Parti del TPNW che si svolgerà a Vienna nel marzo 2022. Norvegia (membro della NATO) e Germania (membro della NATO e come l’Italia con presenza di testate nucleari USA sul proprio territorio) hanno già deciso in tal senso: confidiamo nel fatto che anche il Governo italiano prenda la stessa strada.

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