Né armi, né truppe, né denaro a supporto di questa guerra. Agire la neutralità attiva e perseguire la soluzione negoziata del conflitto. Le Nazioni Unite facciano prevalere la volontà di pace dei popoli e il principio della sicurezza collettiva non militarizzata
L’AWMR Italia –Donne della RegioneMediterranea condivide la dichiarazione della Federazione DemocraticaInternazionale delle donne (FDIM/WIDF) sulla guerra in Ucraina
Siamo profondamente preoccupate e
indignate per il precipitare degli eventi che hanno portato ancora una volta la
guerra nel cuore dell’Europa.
Una guerra in atto è già una
sconfitta: per le donne che creano la vita e se ne prendono cura, per ogni
persona impegnata nella costruzione della pace, per i popoli che ne subiscono
le peggiori conseguenze, per le istituzioni internazionali che non hanno saputo
prevenirla né fermarla, facendo prevalere le convenzioni e i trattati
sottoscritti dagli Stati che richiamano alla costruzione di relazioni pacifiche
fra gli Stati, alla cooperazione, alla soluzione negoziata delle controversie.
Rischiamo di precipitare lungo una
china pericolosissima che ci può portare a un disastro umanitario, culturale,
ambientale inimmaginabile.
Le guerre non risolvono le
controversie, ma le inaspriscono. Le guerre lasciano nelle popolazioni colpite ferite
materiali e morali non rimarginabili. Le guerre arrestano il progresso dell’umanità,
fanno arretrare il cammino delle donne e dei popoli verso l’affermazione dei
loro diritti. Nessun futuro si costruisce sulla guerra.
Per tutto questo rifiutiamo di
schierarci con alcuna delle parti che si fronteggiano in questa guerra, diciamo
che essa deve essere immediatamente fermata, prima che si espanda e risucchi
nel suo vortice altri paesi europei o altre regioni del mondo.
Questo non vuol dire però che resteremo
in silenzio, né che ci asterremo dall’esprimere un fermo giudizio e una
condanna di chi questa guerra l’ha voluta, se ne è reso
complice o non ha fatto nulla per fermarla.
Accusiamo il governo degli Stati Uniti
di aver perseguito cinicamente la guerra in Europa per i propri fini di
profitto e di dominio globale.
Accusiamo i governi del Regno Unito e dell’Unione
Europea di aver fiancheggiato l’imperialismo Usa nel processo irresponsabile di
espansione della NATO e militarizzazione dell'Europa orientale che è alla
radice della crisi, ignorando le richieste legittime della Russia di tenere
armi, truppe e patti di guerra fuori dalla sua area di sicurezza.
Accusiamo la NATO, braccio armato
dell’imperialismo Usa, di impedire una politica di pace, sicurezza reciproca e solidarietà
e di portare il mondo al disastro. Tutta l’'azione della Nato è stata una
costante spinta al riarmo, alla sopraffazione e alla violenza, fino alla guerra
in ogni parte del mondo, e per questo ne chiediamo lo scioglimento.
Accusiamo il governo ucraino di essere
corresponsabile dell’acuirsi della crisi non avendo applicato gli accordi di
Minsk del 2014, avendo continuato a calpestare i diritti delle popolazioni
russofone, avendo accettato e riconosciuto ufficialmente al proprio interno persone
e organizzazioni armate neonaziste.
Accusiamo le destre neofasciste e
neonaziste europee di avere soffiato sul fuoco del conflitto alimentando l’odio
antirusso, la xenofobia, il nazionalismo sciovinista dentro e fuori dell’Ucraina.
Condanniamo l'intervento militare russo in Ucraina che contravviene all’impegno di «mantenere
la pace e la sicurezza internazionali, prevenire ed eliminare le minacce alla
pace» assunto dalla Russia con la sottoscrizione della Carta delle Nazioni Unite.
Chiediamo ai governi di Russia,
Ucraina, Stati Uniti, Europa e altri aderenti alla Nato di fermarsi,
fare un passo indietro e trattare una soluzione politica negoziata del conflitto.
Chiediamo ai governi del Regno Unito e
dell’Unione Europea di non inviare armi né truppe in Ucraina perché ciò equivale
a dichiarare lo stato di belligeranza contro la Russia.
Chiediamo alle Nazioni Unite di
attivare tutte le capacità di mediazione e di agire con determinazione per far
prevalere la volontà di pace dei popoli; di promuovere una conferenza di pace
internazionale per la sottoscrizione di un trattato che stabilisca la
neutralità permanente dell'Ucraina garantita dal Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite ai sensi del capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite; di farsi
promotrici di un nuovo ciclo di negoziati per la riduzione degli armamenti,
inclusi quelli nucleari, tra la Russia e gli Stati USA/NATO.
Chiediamo ai paesi europei di aprire i
confini per accogliere le donne e gli altri profughi che stanno abbandonando le
loro case per mettersi in salvo.
Chiediamo alle nostre sorelle in
Russia e in Ucraina di dichiarare il loro rifiuto di questa guerra, di
sottrarsi alla propaganda bellicista che infuria sui due fronti, di attivarsi
perché la guerra sia immediatamente fermata e si vada alla ricerca di una soluzione
negoziata.
Chiediamo alle nostre sorelle di tutto
il mondo di scendere nelle strade per manifestare, fare pressioni sui propri
governi affinché nessuna arma, nessun soldato né denaro siano inviati a supporto
di questa guerra.
Intensificheremo i nostri sforzi
perché si affermi nelle relazioni internazionali un concetto nuovo di sicurezza
reciproca non militarizzata e la parola guerra scompaia finalmente dal
vocabolario delle relazioni umane.
La presidenza della FDIM/WIDF (Federazione
Democratica Internazionale delle Donne)
San Salvador, 2 marzo 2022
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