Giornata della Terra
In Medio Oriente la tragedia dell'esilio del popolo palestinese è iniziata nel 1948 con la guerra arabo-israeliana; durante tale conflitto più di 700.000 arabi palestinesi abbandonarono o furono espulsi dalle loro città e dai loro villaggi e si videro rifiiutare il diritto al ritorno nelle proprie terre, sia durante sia al termine del conflitto.
In quell'occasione fu creata dalle Nazioni Unite una apposita agenzia (UNRWA), con il compito di assistere i rifugiati palestinesi e i loro discendenti; il loro numero è cresciuto dalla cifra di 914.000 del 1950 a quella di oltre 5 milioni nel 2012. È da notare che la maggior parte di loro vive nei paesi arabi circostanti, e continua a subire le conseguenze delle varie guerre (Iraq, Libano, Siria...) che continuano ad avvenire in quella parte del mondo, essendo quindi costretti a fuggire nuovamente.
I palestinesi continuano ad essere legati alla loro terra di origine; il 30 marzo, infatti, celebrano la “Giornata della Terra”, che ricorda una strage avvenuta nel 1976 durante una manifestazione contro gli espropri.
Il loro legame non si limita alle parti di teritorio che hanno perso; comprende anche il sentimento di perdita delle radici storiche e culturali; per questo chiedono il diritto a ritornare nelle case e nei territori che gli sono stati tolti, ma anche di essere riconosciuti, di avere cittadinanza e pari diritti ovunque si siano stabiliti.
Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino