01/03/13

La WILPF a CSW 57

Violenza contro le donne e militarismo


La Women’s international league for peace and freedom (Wilpf) partecipa con un’ampia delegazione di circa settanta donne provenienti da una ventina di paesi del mondo alla 57a Commissione sullo Status delle Donne che i svolgerà presso il quartier generale delle Nazioni Unite a New York dal 4 al 15 marzo 2013. In una dichiarazione ufficiale sul tema centrale di CSW 57, Eliminazione e prevenzione di tutte le forme di violenza contro donne e ragazze,   la Wilpf afferma:
“La violenza contro le donne è una manifestazione dell’esercizio del potere. Le due cose sono intrinsecamente legate e si riscontrano attraverso la coercizione fisica diretta, la base materiale delle relazioni che governano la distribuzione e l'uso delle risorse, i privilegi e l’autorità all'interno della casa e della società. Tali dinamiche investono le formazioni istituzionali e ideologiche della società e, quindi, dettano le norme di genere, le relazioni e l’identità. Militarizzazione e culture del militarismo esacerbano i ruoli di genere, riducendo ulteriormente la parità, e consentendo la legittimazione e la perpetuazione della violenza. Società  e strutture militarizzate rafforzano il controllo e il potere patriarcale, che sono tutti incompatibili con la parità di diritti e la pace. Il mix tossico di dominazione militarizzata e di esclusione dei diritti delle donne ha gravi conseguenze sulla sicurezza umana di tutti.

 
In vista della 57a sessione della Commissione sulla condizione delle donne (CSW), la Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà (Wilpf), ancora una volta si  riunisce per riaffermare la sua posizione in favore di una pace sostenibile basata sulla giustizia, l'uguaglianza e il disarmo. Per 98 anni la WILPF e le sue sezioni nazionali hanno rifiutato militarizzazione, dominazione, e l'emarginazione in tutte le sue forme, e denunciato le interconnessioni tra questi fenomeni. I nostri obiettivi sfidano le cause profonde della violenza come mezzo per discutere in modo efficace di prevenzione in modo efficace. Per quanto riguarda la tematica di quest'anno, la WILPF affronta le intersezioni innegabili tra ordine internazionale, militarizzazione, disarmo, e le implicazioni di ciascun aspetto  nell’eliminazione e la prevenzione di tutte le forme di violenza contro donne e ragazze.
La spesa militare è uno degli aspetti della cultura del militarismo, e rimane fuori controllo. Nel 2011, la spesa militare mondiale è stata stimata in oltre 1.700 miliardi di dollari. Questo è l'equivalente di oltre 600 anni del bilancio annuale delle Nazioni Unite. Globalmente solo sei paesi esportano il 74% delle armi del mondo: Stati Uniti, Russia, Germania, Regno Unito, Cina e Francia. Gli Stati Uniti vendono il 35% del totale mondiale. Questa verità non può essere sottaciuta o ignorata. Tale rilievo della spesa militare e la produzione di armi non è certo la via verso una cultura di pace per la quale abbiamo lottato.
Dopo la conclusione della CSW di quest'anno, si svolgerà una seconda conferenza su un eventuale trattato sul commercio delle armi (ATT). La WILPF ha costantemente esortato gli Stati membri - esportatori e importatori - a negoziare un forte trattato che contenga disposizioni di genere giuridicamente vincolanti. Il trattato internazionale sul commercio delle armi non deve diventare uno strumento per facilitare il commercio delle armi, ma piuttosto un meccanismo per favorire la prevenzione dei conflitti armati, le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario, e ridurre in modo significativo la cultura e l'economia del militarismo.
Richiamando l'attenzione sulle interconnessioni di questi temi, sono evidenziati qui di seguito dalle sezioni nazionali della Wilpf alcuni casi che esemplificano la complessità e la portata delle sfide che devono affrontare le nostre attiviste per la pace.
Nel caso della Colombia, una società altamente militarizzata e patriarcale, le donne WILPF chiedono il disarmo, la fine dell'impunità per la violenza contro le donne e la parità di partecipazione e l'inclusione dei diritti delle donne nei negoziati di pace in corso che hanno avuto inizio nell'ottobre 2012 tra il governo e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC). Questo è un momento chiave per le donne e la pace in Colombia, dove è necessaria la piena applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 1325 e 1820, come mezzo per stabilire una solida base per far avanzare la prevenzione e l'eliminazione di tutte le forme di violenza contro le donne.
Abbiamo sentito l’eco di queste esigenze nel corso delle recenti consultazioni WILPF con le donne del Medio Oriente e Nord Africa (MENA). Per decenni la WILPF si è soffermata sulla solidarietà con le donne della Palestina. La violenza strutturale e la sistematica discriminazione nei confronti delle donne che vivono sotto l'occupazione israeliana è di per sé di grande importanza. Alle donne palestinesi sono negati i diritti umani; i cittadini vengono sparati a vista, molti sono imprigionati senza processo, le loro case sono demolite e le terre confiscate. La donna palestinese che si trova al centro della sua vita familiare e culturale non sarà  in grado di offrire una qualità di vita a se stessa o alle generazioni future, finché lo status quo attuale di occupazione sarà visto come accettabile. L'occupazione è una forma diretta di violenza contro le donne e deve finire. Le Nazioni Unite e la comunità internazionale devono implementare tutti gli accordi, comprese le risoluzioni che tutelano i diritti inalienabili del popolo palestinese, al fine di garantire una via per la pace nella regione.
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), la sofferenza delle donne congolesi che vivono in mezzo alla realtà quotidiana del conflitto dimostra che la violenza contro le donne viene praticata come parte della strategia militare così come lo stupro è usato come arma di guerra per terrorizzare, minacciare , zittire e umiliare. La WILPF del Congo richiede strategie di contrasto alla violenza contro le donne che affrontino alla radice le cause, tra cui lo sfruttamento delle risorse naturali, la proliferazione delle armi e la mancanza di giustizia.
In Costa Rica, un paese senza esercito, le donne sperimentano l’incremento di azioni poliziesche che ricordano più l'oppressione militare che il servizio di polizia. La difesa della cultura della pace, con cui i costaricani si identificano, è fondamentale nello sforzo di prevenire la violenza contro le donne.
Gli interessi economici e il commercio internazionale di armi continuano ad alimentare la macellazione in massa di civili in molti contesti di oggi. In Siria, gli Stati e la comunità internazionale non sono riusciti a proteggere i civili, mentre altri continuano a trarre profitto dalla vendita di armi irresponsabilmente. Questo ha deliberatamente alimentato il conflitto, mentre ha un impatto diretto sui civili, sulle donne e le ragazze che ne subiscono le conseguenze devastanti, gli esodi forzati e la violenza. Donne e ragazze soffrono una serie di violazioni, compresi atti orrendi di tortura in nome dell’ "onore". La prevenzione della violenza contro le donne deve misurarsi con e questi atti e le armi non devono essere vendute là dove tali atti odiosi vengono perpetrati impunemente.
In Pakistan, le donne della WILPF attivamente protestano contro l'attacco odioso a Malala Yousafazi, ma anche chiedono il diritto all'istruzione per le ragazze e il diritto delle donne e delle ragazze a vivere libere dalla violenza. L’educazione, compresa l'educazione alla pace, è fondamentale per la prevenzione e l'eliminazione della violenza contro le donne.
L'eliminazione e la prevenzione di ogni forma di violenza contro le donne e le ragazze richiede un approccio multiforme e integrato. La WILPF è unita nel sollecitare gli Stati, le Nazioni Unite e tutti gli attori interessati a sostenerla dando priorità alla prevenzione della violenza e del conflitto, ma anche sfidando il militarismo e le sue conseguenze negative.
La WILPF raccomanda alla CSW e alla comunità internazionale di:
  • Proteggere i diritti umani delle donne e promuovere la piena attuazione di tutti gli impegni. Chiediamo la partecipazione delle donne e l'uguaglianza di genere, in particolare attraverso la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). La WILPF anche chiede la piena attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza sulle donne, la pace e la sicurezza.
  • Dare priorità alla prevenzione dei conflitti e investire nella pace sviluppando  programmi di giustizia economica, ambientale, politica e sociale. Ciò può essere ottenuto attraverso la definizione delle priorità, il sostegno e il finanziamento di organizzazioni non governative e dei loro sforzi, tra cui: prevenzione della violenza sessuale e di genere, accesso garantito alla giustizia, e al rafforzamento di una cultura di pace.
  • Ridurre le spese militari e promuovere la piena attuazione dell’Area Critica E della piattaforma d'azione di Pechino, che collega la parità di genere e la richiesta  di controllo dell’eccessiva spesa per gli armamenti, e l'articolo 26 della Carta delle Nazioni Unite che chiede di non investire in armamenti le risorse umane ed economiche mondiali.
  • Fermare la vendita di armi che intrinsecamente violano i diritti umani in patria e all'estero e sostenere nuovi negoziati per un trattato internazionale sul commercio armi che contenga criteri per impedire la vendita di armi dove si perpetra la violenza di genere.
  • Rendere il disarmo una realtà e rafforzare e implementare accordi sul disarmo tra cui: il protocollo sulle armi da fuoco, il programma d'azione sulle armi leggere, e principi di base delle Nazioni Unite sull'uso della forza e delle armi da fuoco da parte delle forze dell'ordine. Ciò dovrebbe includere gli sforzi per lavorare sul genere, la pace e la sicurezza (SCR 1325 e 1820), facendo in modo che il piano di monitoraggio d'azione e gli sforzi di valutazione comprendano la parità di genere negli organi decisionali, attingano ad esperti di genere, provvedano a che le donne siano coinvolte nel processo, e compilino dati disaggregati per sesso sulle disposizioni, la gestione, l'uso, e l'impatto delle armi di piccolo calibro.
  • Integrare i diritti umani, la pace e la sicurezza delle donne e i quadri e meccanismi di Disarmo in modo che la prevenzione possa funzionare in modo più efficace. Rafforzare il lavoro per prevenire la violenza contro le donne e lavorare sui diritti delle donne e di genere, in tutti i mandati.
  • Garantire e sostenere la partecipazione piena e paritaria delle donne a tutti i negoziati e i processi di pace. E’ indispensabile aumentare il numero di donne rappresentative di tutte le parti dei processi di riforma della sicurezza e le iniziative di disarmo, come dettato da SCR 1325. La WILPF sollecita gli Stati a rifiutarsi di sostenere qualsiasi negoziato di pace che non abbia intorno al tavolo delle donne come legittime partecipanti.

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