«SMETTETELA CON LA RETORICA DELLO "SCUDO GRECO", DIFENDETE I DIRITTI E L’UMANITÀ »
119 organizzazioni ed associazioni greche per i diritti umani esprimono ai governanti europei la loro ferma opposizione alle disposizioni normative disumane e illegali adottate dal governo greco - con l'avallo dell'UE - contro i profughi di guerra sul confine turco-greco
All’attenzione del Primo Ministro della Repubblica
Ellenica, Kyriakos Mitsotakis, del Presidente del Parlamento Europeo,
David Sassoli, del Presidente del Consiglio Europeo,
Charles Michel, della Presidente della Commissione Europea,
Ursula von der Leyen
Atene, 6 marzo 2020 - Le
organizzazioni sottoscritte sono profondamente preoccupate per i recenti
sviluppi al confine con l'Evros e le isole del Mar Egeo, dove le persone sono
bloccate ai confini dell'Europa, strumentalizzate a scopi politici e soggette a
violazioni dei loro diritti. Siamo inoltre profondamente preoccupati per il
modo in cui le autorità della Grecia e dell'Unione europea gestiscono i nuovi
arrivati. Altrettanto allarmanti sono le azioni estreme delle forze di
sicurezza contro i rifugiati e da parte di civili contro i volontari dei
diritti umani e delle organizzazioni umanitarie. Vorremmo anche sottolineare
che il clima di panico e la retorica della "minaccia asimmetrica", avallata
anche dalle autorità, non riflette la realtà e colpisce seriamente non solo i
rifugiati vulnerabili, ma anche la nostra società e lo stato di diritto nel suo
insieme.
In particolare:
Esprimiamo fermamente la nostra
opposizione alle recenti decisioni del Consiglio governativo greco per gli
affari esteri e la difesa (KYSEA), in particolare l'adozione del decreto
legislativo di emergenza, che prevede la sospensione del diritto di chiedere
asilo a tutte le persone che entrano nel paese e il loro ritorno senza
registrazione, nei loro paesi di origine o di transito. L'applicazione di una
tale disposizione normativa è disumana e illegale in quanto viola il principio
fondamentale di non respingimento, comporta responsabilità internazionali per
la Grecia e mette in pericolo la vita umana. È indiscutibile che la Grecia
abbia la competenza sovrana di controllare i propri confini e di gestire eventuali
attraversamenti in loco. Tuttavia, il diritto di chiedere asilo è un diritto
umano fondamentale sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e
dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE.
Denunciamo anche gli attacchi
alle organizzazioni che difendono i diritti umani e le organizzazioni
umanitarie, rilevando che senza il supporto di queste organizzazioni, il
sistema di gestione dei rifugiati in Grecia collasserebbe. Inoltre, la
solidarietà è stata stigmatizzata ed è divenuta oggetto di sospetto, cosa che è
stata anche esasperata da membri del governo, fomentando la violenza e
l'illegalità nella società in generale. Denunciamo qualsiasi dichiarazione,
azione o politica che fomenti o tolleri il bigottismo.
Chiediamo al governo greco di:
• Ritirare il decreto legislativo
di emergenza illegale e incostituzionale e rispettare gli obblighi dello Stato
greco in materia di protezione della vita umana e di salvataggio in mare e alle
frontiere terrestri.
• Smettere immediatamente di
respingere le persone negli stati in cui la loro vita e la loro libertà sono a
rischio, o dove rischiano la tortura o altri maltrattamenti o pene inumane o
degradanti.
• Alleggerire immediatamente il
sovraffollamento nelle isole trasferendo i richiedenti asilo sulla terraferma,
proteggendo il loro benessere e la loro salute. La priorità dovrebbe essere
data ai minori più vulnerabili, non accompagnati e alle famiglie con bambini.
• Adottare le misure necessarie
per proteggere ogni persona da atti di violenza, vittimizzazione e razzismo.
Ricordiamo che l'UE deve
assumersi delle responsabilità sostanziali riguardo alla protezione delle persone
in movimento, in modo da dimostrare non solo rispetto per la dignità umana e la
legalità ma anche chiamare alla responsabilità condivisa tra gli Stati membri
dell'UE nel contesto della gestione di ciò che è, prima di tutto, una questione
europea. Il diritto di asilo e il rispetto del principio di non respingimento
sono elementi fondamentali del diritto internazionale e dell'UE e pertanto le
autorità dell'Unione europea devono adottare le misure necessarie per la loro
protezione.
Perciò:
• La Commissione europea, in
quanto custode dei trattati, dovrebbe proteggere il diritto di asilo sancito
dal diritto dell'UE. Pertanto, dovrebbe smetterla con la retorica dello “scudo"
usata dalla Grecia e sollecitarla ad assumersi i suoi obblighi di legge.
• Gli Stati membri dell'UE
dovrebbero ristabilire immediatamente i meccanismi di ricollocazione di
rifugiati e richiedenti asilo dalla Grecia in altri Stati membri, in modo equo
e razionale, con priorità riservata ai minori non accompagnati. Gli Stati membri
dell'UE dovrebbero aumentare il reinsediamento dei rifugiati direttamente dalla
Turchia.
• Gli Stati membri e le
istituzioni dell'UE dovrebbero rivedere la dichiarazione UE-Turchia, che -
oltre alle lacune giuridiche - ha ormai dimostrato di essere uno strumento
politico imprevedibile e insostenibile per la gestione delle frontiere.
In conclusione, chiediamo a tutte
le parti di rispettare la legge e salvaguardare i valori democratici europei.
Eventuali ulteriori arretramenti avranno importanti conseguenze per le società
europee, la democrazia europea e lo stato di diritto.
Seguono 119 firme di associazioni
e organizzazioni greche e di altri paesi europei
Testo originale:
Testo originale:
"Protect our laws and humanity!"
Open Letter by 119 Organizations
To:
Prime Minister of the Hellenic Republic,
Kyriakos Mitsotakis
President of the European Parliament, David
Sassoli
President of the European Council, Charles
Michel
President of the European Commission, Ursula
von der Leyen
Athens, 6 March 2020 – The
undersigned organisations are deeply concerned about recent developments at the
Evros border and the Aegean islands where people are stranded at the borders of
Europe, instrumentalized for political purposes, and subject to violations of
their rights. We are also deeply concerned about the way the authorities of
Greece and the European Union are handling new arrivals. Equally alarming are
the extreme actions by security forces against refugees and by civilians
against staff of human rights and humanitarian organizations. We would also
like to point out that the climate of panic and rhetoric of 'asymmetric threat'
–also promoted by the authorities– does not reflect reality and seriously
affects not only vulnerable refugees- but also our society and the rule of law
as a whole.
Specifically:
We firmly express our opposition to
the recent decisions of the Greek Governmental Council on Foreign Affairs and
Defense (KYSEA), and in particular the adoption of the Emergency Legislative
Decree, which stipulates the suspension of the right to seek asylum for all
people entering the country and their return without registration, to their
countries of origin or transit. Applying such a regulatory provision is
inhumane and illegal as it violates the fundamental principle of
non-refoulement, incurs international responsibilities for Greece and endangers
human lives. It is beyond dispute that Greece has the sovereign competence to
control its borders and to manage any crossings there. Nevertheless, the right
to seek asylum is a fundamental human right enshrined in the Universal
Declaration of Human Rights and the EU Charter of Fundamental Rights.
We also denounce the attacks on
organizations that defend human rights and humanitarian organizations, noting
that without the support of these organizations, the refugee management system
in Greece would collapse. In addition, solidarity has been stigmatized and
become the target of suspicion, which has been also exacerbated by members of
the Government, fomenting violence and lawlessness in society in general. We
denounce any statements, actions or policies that foment or tolerate bigotry.
We call upon the Greek Government
to:
• Withdraw the illegal and
unconstitutional Emergency Legislative Decree and to respect the obligations of
the Greek State concerning the protection of human life and rescue at sea and
at the land borders.
• Immediately stop returning people
to states where their lives and freedom are at risk, or where they are at risk
of being subjected to torture or other inhuman or degrading treatment or
punishment.
• Immediately alleviate overcrowding
on the islands by relocating asylum seekers to the mainland, protecting their
well-being and health. Priority should be given to the most vulnerable,
unaccompanied minors and families with children.
• Take the necessary measures to
protect every person from acts of violence, victimization and racism.
We recall that the EU should assume
substantial responsibilities for the protection of people on the move in a
manner that demonstrates respect for human dignity and lawfulness and as a
matter of shared responsibility among EU member states in the context of
managing what is, first and foremost, a European issue. The right to asylum and
the respect for the principle of non-refoulement are fundamental elements of
international and EU law and therefore the authorities of the European Union
must take the necessary measures for their protection.
Therefore:
• The European Commission, as the
guardian of the Treaties, should protect the right to asylum as enshrined in EU
law. Therefore, it should reverse the “aspida (shield)” rhetoric used by Greece
and urge it to assume its legal obligations.
• EU Member States should
re-establish immediately the mechanisms for the relocation of refugees and
asylum seekers from Greece to other Member States, in a fair and rational
manner, with priority given to unaccompanied children. EU Member States should
increase resettlement of refugees directly from Turkey.
• EU Member States and institutions
should revise the EU-Turkey Statement, which –in addition to legal lacunae– has
now proven to be an unpredictable and unsustainable political tool for border
management.
In closing, we call on all sides to
respect the law and safeguard European democratic values. Any further
backsliding will have major consequences on European societies, European
democracy and the rule of law
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