L’Assemblea
delle Donne Comuniste (ADoC – Pci) aderisce e partecipa alla manifestazione
convocata a Roma per il 25 settembre 2021 dall’Assemblea della Magnolia,
che ha dichiarato aperta la conflittualità femminista con il Piano governativo
di “ripresa e resilienza” (PNRR), che va da tutt’altra parte rispetto a quanto
dalle donne richiesto.
Nel PNRR non s’intravede alcun “cambio di paradigma”
e neppure un “cambio di passo”. È un piano di riorganizzazione del capitalismo patriarcale,
istruito dalla UE, d’impianto neoliberista, che punta tutto su crescita della grande
impresa, dell’infrastruttura pesante e del consumo e che produrrà più
disuguaglianza, più disoccupazione
e sfruttamento, squilibri sociali e marginalizzazioni.
Gli obiettivi di “sviluppo sostenibile, transizione
ecologica e tecnologica,
di riequilibrio di genere” annunciati dal governo e dalla UE prospettano una ripresa
economica basata su una “crescita del PIL” ottenuta a un prezzo sociale altissimo
che verrà scaricato soprattutto sulle donne lavoratrici, native e migranti, in
Italia, in Europa e ad ogni latitudine. Sono dunque ingannevoli e incompatibili
con quel “paradigma della cura” che i Luoghi delle donne si stanno
sforzando di configurare come possibile risposta politica unitaria.
Non ci va bene che fondi destinati al “recupero”
siano utilizzati per investimenti militari, aggiuntivi rispetto al bilancio
ordinario già vincolato al raggiungimento del 2% del PIL, secondo i dettami
della NATO.
Non ci vanno bene le scelte annunciate che ricalcano
le strade della sicurezza militarizzata, della proliferazione di armamenti e del
riarmo dell’Europa, con la riproposizione di logiche di guerra, fredda o calda
che sia, contro “nemici” immaginari, invece che perseguire strade di cooperazione
e condivisione globali.
Queste
misure non passeranno in nostro nome, né col nostro silenzio.
#AssembleadelleDonneComuniste
Roma, settembre 2021
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