La Rete internazionale No Guerra No NATO dichiara: “Sono stati riformulati i termini dell’alleanza euro-atlantica per militarizzare l’Europa”. Appello ai movimenti per la pace di tutto il mondo: “Protestiamo ovunque tra il 23 e il 26 febbraio 2023 contro la guerra in Ucraina e chiediamo urgentemente negoziati e immediato cessate il fuoco. Le uccisioni e la distruzione devono finire”.
https://www.no-to-nato.org/2023/01/eu-nato-marriage-reflects-cold-war-mentality/
Il 10
gennaio 2023 i leader della #NATO e dell'Unione Europea hanno firmato una nuova
dichiarazione congiunta sulla cooperazione #UE-NATO.
Fa seguito a
precedenti dichiarazioni del 2016 (a #Varsavia) e del 2018 (a #Bruxelles) volte a
rafforzare il partenariato strategico UE-NATO.
In realtà,
queste dichiarazioni rafforzano la militarizzazione dell'UE, confermano il
ruolo guida degli Stati Uniti attraverso la loro posizione di leader
all'interno della NATO, ostacolano architetture di sicurezza alternative nel
continente europeo e minano le politiche di sicurezza autonome e/o neutrali di
alcuni paesi dell'UE che non fanno parte della NATO.
Nella
dichiarazione, le due istituzioni con sede a Bruxelles condannano giustamente
l'invasione russa dell'Ucraina, ma non riconoscono il ruolo pernicioso della #NATO e degli Stati Uniti nel deterioramento delle relazioni post-guerra fredda
con la Russia, come l'espansione verso est dell'alleanza armata, la costruzione
di uno scudo missilistico in Polonia e Romania e la cancellazione da parte di
Washington di diversi trattati bilaterali sul disarmo.
La
dichiarazione arriva in un momento di grandi sfide per la sicurezza con l'imminente escalation della guerra in Ucraina, in cui la NATO ha assunto
impegni di vasta portata di sostegno militare e forniture di armi all'esercito
ucraino.
Mentre la
dichiarazione del 2018 accoglieva con favore "un accordo politico per dare
maggiore priorità alla sicurezza e alla difesa" nell'Unione europea, il
linguaggio nella nuova dichiarazione è concepito per rafforzare il primato
della NATO. Secondo la dichiarazione, la NATO è "il fondamento della
difesa collettiva per i suoi alleati ed essenziale per la sicurezza
euroatlantica". La NATO e quindi gli Stati Uniti avranno un ruolo più
dominante nella politica di sicurezza europea, erodendo l'ambizione dell'Europa di una maggiore autonomia strategica.
Dare
all'autoproclamata "alleanza nucleare" un posto più centrale nella
politica di sicurezza e difesa europea coinvolge l'Europa nella strategia delle
armi nucleari della NATO sotto l'ombrello nucleare degli Stati Uniti.
Il connubio tra Nato e Ue si ripercuote anche sui rapporti con la Cina. Per la
prima volta viene menzionata la Cina, la cui "crescente assertività e
politiche presentano sfide che dobbiamo affrontare", mentre l'EU Strategic Compass del 2022 vedeva ancora la Cina come un "partner per la
cooperazione". Nella sua dichiarazione, la commissaria europea Ursula von
der Leyen ha aggiunto che la Cina non sta solo sfidando, ma anche "minacciando" l'Europa.
Il Comitato
di coordinamento internazionale della rete "No to War-No to Nato"
condanna la logica di scontro da Guerra Fredda della dichiarazione e
l'ulteriore militarizzazione di un'Unione europea sotto la guida degli Stati
Uniti.
L'Unione
Europea era nata come progetto “fondato su relazioni pacifiche”. Il
Trattato di Lisbona (2007) ha impresso all'Unione Europea una spinta militarista una quindicina d'anni fa. Il peso crescente della NATO sta spingendo ora la politica di sicurezza di questa UE militarizzata in una direzione ancora più
aggressiva, con un implicito ruolo crescente delle armi nucleari.
L'UE
dovrebbe innanzitutto sviluppare una politica di sicurezza civile nelle sue
politiche di vicinato e globali. Ciò significa lavorare per una diversa
architettura di sicurezza per il continente europeo basata sul principio della
sicurezza collettiva indivisibile in cui il disarmo torni al centro insieme all'investimento nella sicurezza umana.
Rete Internazionale No alla guerra – No alla NATO, 17 gennaio 2023
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