20/03/24

I bambini di Gaza…o come morire di fame

 


di Marie Nassif-Debs*

Dall’8 ottobre 2023, agli occupanti sionisti non sono bastati i crimini che hanno messo fine alla vita di oltre trentamila persone nella Striscia di Gaza, preoccupandosi poco del fatto che tra le vittime ci siano più di undicimila bambini e ragazzi con meno di quindici anni, ma hanno aggiunto a questo genocidio, considerato da generazioni e generazioni uno dei crimini più orribili, un nuovo “fatto d’armi”… quello di eliminare un’intera popolazione con la fame e la sete.

È vero che non conosciamo ancora il numero reale dei bambini morti perché i sionisti hanno negato loro ogni possibilità di nutrirsi: alcuni dicono che questo numero ha superato i trentamila, altri dicono che è addirittura maggiore. Possiamo solo dire è che la verità è che la carestia si sta diffondendo molto rapidamente a Gaza, dove centinaia di bambini stanno già iniziando ad assomigliare a Yazan Kafarna, Anhar Chanbari, Jana Koudeih e Ahmad Kanaan, così come ad altri bambini le cui foto hanno girato sui media e sui social network. Tutto perché Netanyahu e la sua banda si rifiutano, ancora e ancora, di inviare loro qualsiasi aiuto alimentare. Oltre tutto, hanno ordinato alle loro truppe di bloccare al valico di Rafah i camion che trasportano cibo per la popolazione, che stanno deliberatamente affamando.

E mentre continuano a sganciare sulla striscia già devastata centinaia di tonnellate di bombe di ogni genere, che gli aerei americani ed europei forniscono dalle basi Nato, sparse dalla Germania al Mediterraneo (soprattutto in Italia, Grecia, Turchia e Cipro), e mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ordina ai suoi soldati di costruire un “ponte” tra Cipro e Gaza per realizzare il piano pensato da anni e mirato al “trasferimento” della popolazione di Gaza, i regimi arabi asserviti all’imperialismo, da parte loro, continuano a posizionarsi in una apparente neutralità che di fatto sostiene i piani dell’aggressore.

Jonathan Crickx, portavoce dell'UNICEF in Palestina, ha dichiarato pochi giorni fa di temere il dilagare della carestia e, di conseguenza, la morte nella Striscia di Gaza se le potenze interessate non decideranno di costringere i capi sionisti a porre fine alla loro aggressione e ad agevolare l'ingresso degli aiuti umanitari, soprattutto nella parte settentrionale della Striscia... Ma il rumore assordante delle esplosioni indica che i criminali attuano la loro oscura agenda e non si fermeranno, se non di fronte ad una opposizione pratica, giuridica e politica muscolare.

Beirut, 18 marzo 2024

*Associazione Moussawat Wardah Boutros per il lavoro delle donne


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