10/12/20

GENERAZIONE DONNE EUROPEE SXXI

 

SIAMO DONNE DEL XXI SECOLO
VOGLIAMO UN'EUROPA SOLIDALE E ANTIMPERIALISTA

  

Dichiarazione congiunta di Awmr Italia, MDM Spagna e MDM Portogallo sul piano finanziario europeo 2021-2027 NextGenerationEU, emessa nell'ambito delle Giornate internazionali  di lotta antimperialista (ottobre e novembre 2020)

Con il piano finanziario NextGenerationEU, da incorporare nel bilancio pluriennale 2021-2027, l’Unione Europea ha annunciato enfaticamente le tre transizioni – ecologica, digitale, coesione sociale – da realizzare per “riparare i danni della pandemia e preparare il futuro alla prossima generazione”.

Va detto in premessa che, per finanziare NextGenerationEU, l’Unione Europea ricorre all’emissione di titoli di debito e a prestiti sul mercato finanziario, compresi gli istituti finanziari privati. Ciò significa che i paesi europei che accederanno ai finanziamenti contrarranno un debito aggiuntivo che le generazioni future, soprattutto di lavoratrici e lavoratori, dovranno restituire. Una conseguenza da mettere nel conto in aggiunta a quelle già devastanti della pandemia di COVID 19.

In secondo luogo, al di là delle promesse verbali altisonanti, questo documento non contiene alcuna visione reale di quel cambiamento – politico, economico, sociale e culturale – di cui l’Europa avrebbe bisogno per far fronte all’emergenza che la stringe. Ciò che promette questo piano finanziario è il mero ritorno alla “normalità” precedente l’emergenza e la continuità delle politiche sociali ed economiche che negli ultimi decenni si sono imposte con crescente violenza.

Ma tale “normalità” preesistente è proprio ciò che le donne non vogliono, poiché “la normalità era il problema”! La pandemia ha messo a nudo il fallimento delle politiche neoliberiste vigenti nell’Unione Europea e le profonde ingiustizie generate dall’economia capitalistica, rendendo visibile l’incompatibilità fra accumulazione capitalistica e qualità della vita, vita e futuro degli esseri viventi su questo pianeta. E non abbiamo un altro pianeta dove vivere.

In terzo luogo, il piano finanziario della UE manca del tutto di prospettiva di genere, perché non può dirsi tale il riferimento ai diritti delle donne relegati nel capitoletto dedicato alle categorie “socialmente svantaggiate”. Non ci stiamo a questa visione riduttiva, le donne sono la metà e vogliono essere soggetto che decide. Alleate e unite possiamo superare la frammentazione che oggi ci rende più vulnerabili di fronte al sistema capitalistico e patriarcale che ci sfrutta, ci discrimina e continua a privarci di risorse e diritti.

Noi donne esigiamo risposte efficaci alla domanda di uguaglianza e giustizia che esiste ovunque nel mondo. Noi diamo valore alla cura della vita e vogliamo non solo aver voce riguardo alle priorità nella destinazione delle risorse finanziarie, ma anche decidere che cosa, come e per quali finalità produrre, non lasciando la decisione alla violenza del mercato.

Per uscire dall’emergenza sanitaria e sociale esigiamo un cambiamento radicale di paradigma sociale ed economico. Vogliamo che le risorse finanziarie e le innovazioni scientifiche e tecnologiche siano destinate ad assicurare una vita degna e un lavoro dignitoso a tutte e tutti senza eccezione, a ridurre il carico lavorativo mantenendo un reddito compatibile con le esigenze della vita; che siano finanziati adeguatamente i servizi pubblici di assistenza alla persona, della sanità e dell’istruzione; che sia garantito il reddito di base vitale a tutte le donne vittime di violenza, comprese le vittime di tratta e di prostituzione, insieme a tutte le persone disoccupate o che hanno perduto il lavoro a causa della pandemia; che sia assicurata l’integrazione sociale

alle donne migranti e siano riconosciuti i loro diritti al lavoro, alla salute, all’educazione e alla piena cittadinanza.

Quanto alle risorse per finanziare il cambiamento sociale, proponiamo che siano recuperate attraverso la tassazione progressiva della ricchezza patrimoniale – chi più ha più paghi – e l’eliminazione dei paradisi fiscali. 

Esigiamo la riduzione drastica delle spese militari, poiché la cura della vita è incompatibile con i piani di riarmo e l’aumento della spesa militare fino al 2% del PIL, come pretendono gli Stati Uniti dagli alleati della NATO. 

Denunciamo con forza la pretesa di finanziare coi fondi destinati al “recupero” anche l’industria bellica, la ricerca di nuovi sistemi d’arma più sofisticati e l’ampliamento delle basi militari per continuare a generare guerre, ingerenze e aggressioni ai danni dei popoli nel mondo.

Siamo donne in lotta, eredi delle donne che nel XX secolo lottarono per i loro diritti e per la pace, contro il nazi-fascismo, il militarismo e il colonialismo.

Siamo donne del XXI secolo e continueremo a lottare per far sentire forte la nostra parola contro le disuguaglianze, la povertà, la fame, le malattie che si diffondono nel nostro tempo, contro le guerre imperialiste per il dominio dei mercati scatenate dalle oligarchie europee e mondiali.

Noi donne europee del secolo XXI vogliamo un’Europa antimilitarista e solidale, che rispetti la libertà e la sovranità dei popoli, promuova il disarmo e la pace. Siamo la cura della vita, la decisione di fare il mondo migliore deve essere nostra.

Organizzazioni proponenti:

AWMR Italia-Donne della Regione Mediterranea (Italia), MovimientoDemocrático de Mujeres (Spagna), Movimento democrático de Mulheres (Portogallo)

Sp.

SOMOS LA GENERACIÓN MUJERES XXI

QUEREMOS UNA EUROPA SOLIDARIA Y ANTIIMPERIALISTA

 Con el plan financiero extraordinario Next Generation Eu,  incorporado en el presupuesto a largo plazo 2021-2027, la Unión Europea anunció las tres transiciones - ecológica, digital, cohesión social – que se realizarán para "reparar los daños de la pandemia y preparar el futuro para la próxima generación".

En primer lugar, hay que decir que para financiar NextGenerationEU, la Unión Europea recurrirá a la emisión de títulos de deuda y tomará préstamos en el mercado financiero, incluido el privado. Esto significa que los países europeos que accedan a la financiación contraerán una deuda adicional que las generaciones futuras, especialmente las mujeres y la clase trabajadora, tendrán que pagar a las instituciones financieras privadas. Una consecuencia que pagarán las generaciones futuras además de las devastadoras de la pandemia de COVID 19.

En segundo lugar, a pesar de las promesas verbales altisonantes, este documento no contiene una visión real de ese cambio - político, económico, social y cultural - que Europa necesitaría para hacer frente a la emergencia que lo aprieta.

Lo que promete este plan financiero es el mero regreso a la “normalidad” anterior a la emergencia de la pandemia y planea continuar con las políticas neoliberales que se han impuesto con mayor violencia en las últimas décadas.  Pero esa "normalidad" preexistente es precisamente lo que las mujeres no queremos, ya que "esa normalidad era el problema ”. La pandemia puso de relieve el fracaso de las políticas neoliberales vigentes en la Unión Europea y las profundas injusticias generadas por la economía capitalista, haciendo visible su incompatibilidad con  la calidad de  vida, la vida y el futuro de los seres vivos en este planeta. Y no tenemos otro planeta en el que vivir.

En tercer lugar, el plan financiero de la UE carece totalmente de perspectiva de género, relegando los derechos de las mujeres a un pequeño capítulo dedicado a los "socialmente desfavorecidos”. No estamos de acuerdo con esta visión reduccionista, las mujeres somos la mitad y queremos ser el sujeto que decida. Juntas y unidas podemos superar la fragmentación que hoy nos hace más vulnerables frente a un sistema capitalista y patriarcal que nos explota, nos discrimina y nos sigue despojando de nuestros recursos y derechos.

Las mujeres exigimos respuestas a la demanda de igualdad y justicia social que existe en el mundo y que ya no puede ser ignorada; ponemos en valor los cuidados de la vida y queremos tener voz no solo sobre las prioridades en la asignación de recursos financieros, sino también decidir qué, cómo y con qué propósito producir, no dejando la decisión a la violencia del lucro y del mercado.

Para salir de la emergencia sanitaria y social queremos un cambio de paradigma economico y politico radical. Queremos que los recursos financeros y las inovaciones científicas y tecnologicas se utilicen para garantizar una vida digna para todas y todos sin excepción, para crear empleos dignos, para reducir las jornadas laborales sin pérdida de poder adquisitivo compatibles con la vida.

Queremos que se financien más y mejor los servicios públicos de atención de las personas, sanidad y educación; se garanticen ingresos básicos vitales para todas las mujeres que son víctimas de las violencias machistas, incluidas las victimas de trata y de prostitución; para  todas las personas que carecen de trabajo o han perdido su trabajo fruto de la pandemia; se garantice la integración social de las mujeres migrantes, reconociendo su derecho al trabajo, la salud, la educación, una nueva ciudadanía plena.

Queremos que los recursos para financiar el cambio social se deriven de la tributación progresiva de la riqueza, que quien más tenga más pague, y que desaparezcan los paraísos fiscales.

Queremos la reducción drástica de gastos militares: el cuidado de la vida es incompatible con el rearme y el aumento del gasto militar hasta el 2% del PIB, cómo pretende imponer Estados Unidos. Denunciamos enérgicamente el intento de financiar con los fondos de recuperación la industria bélica, la búsqueda de nuevos sistemas de armas más sofisticados y la ampliación de bases militares de Estados Unidos y la OTAN, para continuar generando guerras, injerencias y agresiones contra los pueblos en el mundo.

Somos mujeres en lucha, herederas de las mujeres luchadoras del siglo XX por la paz y los derechos de las mujeres, contra el nacismo, el fascismo, el militarismo y el colonialismo.

Somos mujeres del siglo XXI  y tenemos que continuar la lucha y la movilización para hacer oír nuestra palabra contundente contra las desigualdades, la pobreza, el hambre, las enfermedades que se propagan en nuestro tiempo, contra la guerra imperialista global por el dominio de los mercados librada por las oligarquías europeas y mundiales.

Las mujeres europeas del SXXI queremos una Europa antimilitarista y solidaria, que respete la libertad y la soberanía de los pueblos, que apoya el desarme y la paz. Somos el cuidado de la vida, la decisión de hacer un mundo mejor tiene que ser nuestra.

Diciembre de 2020

 en.

WE ARE THE XXI CENTURY WOMEN GENERATION

WE STRIVE FOR A SUPPORTIVE AND ANTI-IMPPERIALIST EUROPE

European Union, with the financial plan Next Generation Eu incorporated in the long-term budget 2021-2027, has announced three transitions - ecological, digital, social cohesion - to be carried out to "repair the damage of the pandemic and prepare the future for the next generation."

But it must be said, first of all, despite the high-sounding verbal promises, we observe that to finance Next Generation Eu the European Union will resort to issuing debt securities and borrowing on the financial market, including the private one. This means that the European countries that access the financing will incur additional debt that future generations, especially women and the working class, will have to pay to private financial institutions. It will be another consequence that future generations will pay in addition to the already devastating ones of the COVID 19 pandemic. 

Second, the EU financial plan does not contain a real vision of that political, economic, social and cultural change that Europe would need to face the emergency that is gripping it. What this financial plan promises is a mere return to "normality" pre-existing the health emergency, planning to continue with the neoliberal policies that have been imposed with greater violence in recent decades. However, the pre-existing "normality" is precisely what women do not want, since "that normality was the problem." The pandemic has exposed the failure of the neoliberal policies in force in the European Union as well as the growing injustices generated by the capitalist economy, has made evident its incompatibility with the quality of life and the future of living beings on this planet, and we have no other planet to live on.

Thirdly, this EU financial plan completely lacks a gender perspective, since it relegates women's rights to a small chapter dedicated to the "socially disadvantaged groups". We do not agree with this reductionist vision, women are half and we want to be the subject that decides. Together and united we can overcome the fragmentation that today makes us more vulnerable to a capitalist and patriarchal system that exploits us, discriminates against us and continues to deprive us of our rights.

The demand for equality and social justice that exists in the world cannot be ignored and we women demand effective responses. We primarily value caring for life and want to have a voice not only on the priorities in allocating financial resources, but also in deciding which goods and services to be produced, how and for whom, without leaving the decision to the violence of the market and profit.

To get out of this health and social emergency, we are calling for radical changes in the economic and political paradigm. We want financial resources and scientific and technological innovations to be used to guarantee a dignified life for everyone without exception, to create decent jobs, to reduce working hours without loss of purchasing power, compatible with life.

We want more and better financed public services for the care of people, health and education; that vital basic income be guaranteed for all women who are victims of sexist violence, including victims of trafficking and prostitution, for all people who are unemployed or have lost their jobs as a result of the pandemic; that the social integration of migrant women be guaranteed, their right recognized to work, health, education, and a new full citizenship.

We want the resources to finance social changes to be derived from the progressive taxation of wealth - whoever has more pays more - and that tax havens disappear.

We want a drastic reduction in military spending, because caring for life is incompatible with rearmament and increasing military spending to 2% of GDP, as the US continues to impose on other NATO countries.

We strongly denounce the attempt to finance the arms industry and more sophisticated weapons systems through the recovery funds, as well as the expansion of US and NATO military bases, in order to continue generating wars, interference and aggression against the peoples in the world.

We are women in struggle, heirs of the 20th century women who fought against Nazi fascism, militarism and colonialism, for peace and women's rights.

We are women of the 21st century and we have to continue the struggle and mobilization to make our strong voice heard against inequalities, poverty, hunger, diseases spreading in our time, against the global imperialist wars for the dominance of the markets that are fomented by the European and world oligarchies.

We 21st century generation of women strive for an antimilitarist and supportive Europe that respects the freedom and sovereignty of the peoples, disarmament and peace. We are the care of life, the decision to make a better world has to be ours.

December 2020

1 commento:

  1. BELLISSIMO. LE DONNE HANNO UNA MARCIA IN PIU' E GLI UOMINI SE NE STANNO ACCORGENDO E SI ARRABBIANO. DOBBIAMO TRASFORMARE LE PROPOSTE IN LEGGI NAZIONALI ED EUROPEE.

    RispondiElimina