07/03/21

OTTOMARZO 2021 / L’Organizzazione Democratica delle Donne Iraniane alle donne del mondo


 Care compagne,

l'Organizzazione Democratica delle Donne Iraniane (DOIW) trasmette i suoi saluti, in occasione dell'8 marzo, giornata di solidarietà delle donne nel mondo, a voi e, tramite voi, a tutte le donne dei paesi rappresentati e del mondo.

Quest'anno commemoriamo il 111° anniversario della Giornata internazionale della donna e rinnoviamo il nostro impegno a lottare per un mondo libero da povertà, violenza, pregiudizi, ingiustizia e distruzione dell'ambiente. È passato un anno dall'inizio della crisi mondiale del Coronavirus e abbiamo assistito al modo in cui ha approfondito il divario di classe e di genere in modo disastroso, portando a un aumento esponenziale della povertà, della violenza domestica e di altri mali sociali. Il peso di tutto ciò ricade principalmente sulle donne e sui poveri.

Compagne,

come ha affermato la WIDF nei suoi documenti, i paesi che godono di un forte servizio sanitario statale si sono trovati in una buona posizione per combattere questa pandemia. Mentre gli stati capitalisti con un'agenda neoliberista hanno visto aumentare la disuguaglianza sociale ed economica e donne e ragazze subiscono una recrudescenza di violenza e persecuzione.

Anche nel nostro paese le politiche del regime, insieme alle nuove sanzioni massacranti imposte dagli Stati Uniti, hanno accentuato il divario di classe e costretto un numero sempre maggiore di persone alla povertà più assoluta; hanno portato il Paese ad una profonda crisi, accrescendo la pressione sui poveri, soprattutto sulle donne. Il regime le assicura la sopravvivenza attraverso la feroce repressione dei movimenti sociali e femminili.

La povertà e la disoccupazione devastano la società e portano a femminicidi, suicidi, matrimoni precoci, precarietà del lavoro e hanno privato i bambini vulnerabili e poveri ​​dell'istruzione durante la crisi di COVID 19.

Anche la discriminazione di genere sul lavoro è aumentata durante la crisi. La situazione delle donne occupate era disastrosa in Iran a causa delle politiche misogine del regime teocratico, anche prima del COVID 19. Nelle nuove condizioni, le donne hanno visto diminuire ulteriormente il loro scarso tasso di occupazione, con conseguenti danni economici e sulla salute mentale. Le privatizzazioni avevano già trasferito il 70% dei posti di lavoro dal settore formale a quello informale. Ciò significa che per sopravvivere le donne sono costrette a condizioni di lavoro più dure con una retribuzione più bassa, orari più lunghi, senza assicurazione o protezione legale.

Inoltre, le donne sono state in prima linea nella lotta al coronavirus, come operatrici sanitarie, lavoratrici essenziali o casalinghe. Sulle donne è ricaduto il duplice onere di prendersi cura dei bambini, istruirli a casa o prendersi cura dei genitori anziani o dei membri della famiglia. La violenza sulle donne in tutti i paesi, specialmente nei paesi poveri come il nostro, è aumentata, così come la violenza domestica, l'abuso su donne e bambini all’interno delle famiglie e i suicidi. L'estrema pressione sugli addetti alla sanità e la noncuranza dei loro bisogni e delle giuste richieste di una migliore retribuzione ha fatto sì che molti siano stati costretti ad abbandonare la professione o emigrare.

Negli ultimi dodici mesi trascorsi con la crisi del Coronavirus l'aumento della povertà ha portato ad un aumento del numero dei matrimoni precoci. Ciò ha contribuito ad aumentare il numero di ragazze prive di istruzione. Piuttosto che considerare questo come il problema, il regime incoraggia e protegge questa pratica e la favorisce affermando che è in linea con gli insegnamenti della religione e le leggi della Repubblica islamica.

Negli ultimi 9 mesi, sono stati segnalati 25mila matrimoni di minori, di età inferiore ai 18 anni. Secondo il Center for Statistics of Iran pubblicato il 21 gennaio 2021, durante questo periodo 9.058 ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni sono state sottoposte a questo calvario e sono stati registrati 188 casi di divorzio che hanno coinvolto ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni. Anche bambine diventate vedove sono entrate nelle statistiche, per via del fatto che sono state costrette a sposare uomini anziani. Il disegno di legge che propone il divieto di matrimonio di minori di 13 anni è stato continuamente respinto dagli organi legislativi del regime. Durante il lockdown, l'accesso a Internet è diventato una risorsa fondamentale. Eppure in alcune province il 53% degli insegnanti e degli alunni non ha accesso a Internet. Il suicidio tra i ragazzi che non hanno potuto continuare gli studi perché non hanno potuto accedere a Internet, laptop o persino telefoni cellulari è un altro tragico fenomeno di questi tempi, che di tanto in tanto si fa strada sui giornali quotidiani.

Accanto a questi mali, abbiamo assistito a un aumento della tossicodipendenza, dei senzatetto, della prostituzione e della vendita di organi. Questi sono solo alcuni dei problemi portati al centro dell'attenzione durante la crisi del Coronavirus.

Compagne,

il regime della Repubblica Islamica iraniana è uno dei soli quattro paesi del mondo che non hanno firmato la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e ritiene che l'uguaglianza di genere sia in violazione della sua legge costituzionale, insiste sull'applicazione della legge religiosa, e invita le donne a sopportare violenze e abusi e ad accettare la violazione dei loro diritti e non ha remore sui matrimoni precoci.

Il regime iraniano ha soppresso i diritti civili e umani del popolo iraniano, in particolare quelli delle bambine e delle donne, e ha perseguito con gli arresti e le torture coloro che si oppongono a questi abusi.

Organizzazione democratica delle donne iraniane (DOIW)

7 marzo 2021 

DOIW to WIDF on the occasion of international women’s day

Dear comrades,

The Democratic Organisation of Iran Women (DOIW) conveys its greetings, on the occasion of the 8th of March, the day of solidarity of women worldwide, to you and through you to all women in member countries and throughout the world.

This year, we commemorate the 111th anniversary of International Women’s Day and renew our pledge to fight for a world free of poverty, violence, prejudice, injustice, and the destruction of the environment. One year has passed since the start of the Coronavirus worldwide crisis and we have witnessed the way it has deepened the class and gender divide in a disastrous way, led to exponential rise in poverty, domestic violence and other social ills. The weight of these is borne mainly by women and the poor.

Comrades,

As the statement by WIDF has stated, countries that enjoy a strong state health service have been in a good position to fight this pandemic. However, capitalist states with a neoliberal agenda have seen social and economic inequality increase and women and girls experience greater degrees of violence and persecution.

In our country too the regime’s policies alongside new backbreaking sanctions imposed by the USA have deepened the class divide and forced ever greater numbers into abject poverty; they have led the country to a deep crisis, increasing the pressure on the poor especially women. The regime ensures it survival through the savage suppression of social and women’s movements.

Poverty and unemployment have wreaked havoc on the society and led to femicide, suicides, child marriage, job insecurity, and led to vulnerable and poor children being deprived of education during COVID 19 crisis. Sex discrimination in employment has risen during the crisis.

The situation of women in employment was dire in Iran due to the theocratic regime’s misogynistic policies, even before COVID19. In the new conditions, women have seen their meagre share in employment dwindle even more, leading to economic and mental health harm. Privatisations had already transferred 70% of jobs from the formal to the informal sector. This has meant that in order to survive women are forced into harsher working conditions with lower pay, longer hours, with no insurance or legal protection.

In addition, women have been at the forefront of the fight with coronavirus, as health workers, essential workers, or homemakers. The dual burden of looking after the children, home schooling them or looking after elderly parents or family members has fallen on women. Violence against women in all countries especially in poverty-stricken countries like ours has increased, as have domestic violence, the abuse of women and children in the home, and suicides. Extreme pressure on nurses and the neglect of their needs and rightful demands for better pay has meant that many have been forced to leave the profession or emigrate.

The last twelve months which we have spent with the Coronavirus crisis the rise in poverty has led to an increase in the numbers of child marriage. This has been partially responsible for the increase in the number of girls who are deprived of education. Rather than viewing this as the problem it is, the regime encourages and protects this practice, and gives it support by stating that it is aligned with the teachings of the religion and the Islamic Republic’s laws.

During the past 9 months, 25,000 child marriages are reported to have been conducted involving children under 18 years of age. According to the Centre for Statistics of Iran published on 21st January 2021, during this time 9,058 girls aged 10-14 have been put through this ordeal, and 188 divorce cases involving girls aged 10-14 have been registered. Even children who have become widows are among the statistics, due to children being forced into marriage to elderly men. The Bill proposing a ban on marriage of children under 13 has been continuously rejected in the regime’s legislative bodies. During lockdown, access to the internet has become a critical asset. Yet in some provinces 53% of teachers and pupils have not access to internet. Suicide among children who could not continue their studies because they could not get access to the internet, laptops, or even mobile phones is another tragic phenomenon of these times, finding their way to the daily papers from time to time.

Alongside these ills, we have witnessed an increase in drug addiction, homelessness, prostitution and the sale of organs. These are just some of the social problems that have been brought into sharp focus during Coronavirus crisis.

Comrades,

The Islamic Republic regime is one of only 4 countries of the world that has not signed the Convention on the Elimination of all Forms of Discrimination Against Women, and considers gender equality to be in contravention of its constitutional law, insists on the implementation of religious law, and invites women to put up with violence and abuse, and accept the violation of their rights and it has no problem with child marriage.

The Iranian regime has been suppressing civil and human rights of the people of Iran, especially those of children and women, and pursued a policy of arrest and torture of those who oppose these abuses.

Democratic Organisation of Iranian Women

7th March 2021


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