Care compagne,
l'Organizzazione Democratica delle
Donne Iraniane (DOIW) trasmette i suoi saluti, in occasione dell'8 marzo,
giornata di solidarietà delle donne nel mondo, a voi e, tramite voi, a tutte le
donne dei paesi rappresentati e del mondo.
Quest'anno commemoriamo il 111°
anniversario della Giornata internazionale della donna e rinnoviamo il nostro
impegno a lottare per un mondo libero da povertà, violenza, pregiudizi,
ingiustizia e distruzione dell'ambiente. È passato un anno dall'inizio della
crisi mondiale del Coronavirus e abbiamo assistito al modo in cui ha
approfondito il divario di classe e di genere in modo disastroso, portando a un
aumento esponenziale della povertà, della violenza domestica e di altri mali
sociali. Il peso di tutto ciò ricade principalmente sulle donne e sui poveri.
Compagne,
come ha affermato
la WIDF nei suoi documenti, i paesi che godono di un forte servizio sanitario
statale si sono trovati in una buona posizione per combattere questa pandemia. Mentre
gli stati capitalisti con un'agenda neoliberista hanno visto aumentare la
disuguaglianza sociale ed economica e donne e ragazze subiscono una
recrudescenza di violenza e persecuzione.
Anche nel
nostro paese le politiche del regime, insieme alle nuove sanzioni massacranti
imposte dagli Stati Uniti, hanno accentuato il divario di classe e costretto un
numero sempre maggiore di persone alla povertà più assoluta; hanno portato il
Paese ad una profonda crisi, accrescendo la pressione sui poveri, soprattutto
sulle donne. Il regime le assicura la sopravvivenza attraverso la feroce
repressione dei movimenti sociali e femminili.
La povertà e
la disoccupazione devastano la società e portano a femminicidi, suicidi,
matrimoni precoci, precarietà del lavoro e hanno privato i bambini vulnerabili
e poveri dell'istruzione durante la crisi di COVID 19.
Anche la
discriminazione di genere sul lavoro è aumentata durante la crisi. La
situazione delle donne occupate era disastrosa in Iran a causa delle politiche
misogine del regime teocratico, anche prima del COVID 19. Nelle nuove
condizioni, le donne hanno visto diminuire ulteriormente il loro scarso tasso
di occupazione, con conseguenti danni economici e sulla salute mentale. Le
privatizzazioni avevano già trasferito il 70% dei posti di lavoro dal settore
formale a quello informale. Ciò significa che per sopravvivere le donne sono
costrette a condizioni di lavoro più dure con una retribuzione più bassa, orari
più lunghi, senza assicurazione o protezione legale.
Inoltre, le
donne sono state in prima linea nella lotta al coronavirus, come operatrici
sanitarie, lavoratrici essenziali o casalinghe. Sulle donne è ricaduto il
duplice onere di prendersi cura dei bambini, istruirli a casa o prendersi cura
dei genitori anziani o dei membri della famiglia. La violenza sulle donne in
tutti i paesi, specialmente nei paesi poveri come il nostro, è aumentata, così
come la violenza domestica, l'abuso su donne e bambini all’interno delle
famiglie e i suicidi. L'estrema pressione sugli addetti alla sanità e la noncuranza
dei loro bisogni e delle giuste richieste di una migliore retribuzione ha fatto
sì che molti siano stati costretti ad abbandonare la professione o emigrare.
Negli ultimi
dodici mesi trascorsi con la crisi del Coronavirus l'aumento della povertà ha
portato ad un aumento del numero dei matrimoni precoci. Ciò ha contribuito ad
aumentare il numero di ragazze prive di istruzione. Piuttosto che considerare
questo come il problema, il regime incoraggia e protegge questa pratica e la
favorisce affermando che è in linea con gli insegnamenti della religione e le
leggi della Repubblica islamica.
Negli ultimi
9 mesi, sono stati segnalati 25mila matrimoni di minori, di età inferiore ai 18
anni. Secondo il Center for Statistics of Iran pubblicato il 21 gennaio 2021,
durante questo periodo 9.058 ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni sono
state sottoposte a questo calvario e sono stati registrati 188 casi di divorzio
che hanno coinvolto ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni. Anche bambine diventate
vedove sono entrate nelle statistiche, per via del fatto che sono state
costrette a sposare uomini anziani. Il disegno di legge che propone il divieto
di matrimonio di minori di 13 anni è stato continuamente respinto dagli organi
legislativi del regime. Durante il lockdown, l'accesso a Internet è diventato
una risorsa fondamentale. Eppure in alcune province il 53% degli insegnanti e
degli alunni non ha accesso a Internet. Il
suicidio tra i ragazzi che non hanno potuto continuare gli studi perché non
hanno potuto accedere a Internet, laptop o persino telefoni cellulari è un
altro tragico fenomeno di questi tempi, che di tanto in tanto si fa strada sui
giornali quotidiani.
Accanto a
questi mali, abbiamo assistito a un aumento della tossicodipendenza, dei
senzatetto, della prostituzione e della vendita di organi. Questi sono solo
alcuni dei problemi portati al centro dell'attenzione durante la crisi del
Coronavirus.
Compagne,
il regime della Repubblica Islamica iraniana è uno dei soli quattro paesi del mondo che non hanno firmato la Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e ritiene che l'uguaglianza di genere sia in violazione della sua legge costituzionale, insiste sull'applicazione della legge religiosa, e invita le donne a sopportare violenze e abusi e ad accettare la violazione dei loro diritti e non ha remore sui matrimoni precoci.
Il regime
iraniano ha soppresso i diritti civili e umani del popolo iraniano, in
particolare quelli delle bambine e delle donne, e ha perseguito con gli arresti
e le torture coloro che si oppongono a questi abusi.
Organizzazione
democratica delle donne iraniane (DOIW)
7 marzo 2021
DOIW to WIDF on the occasion of international women’s day
Dear comrades,
The Democratic Organisation of Iran Women (DOIW)
conveys its greetings, on the occasion of the 8th of March, the day of solidarity
of women worldwide, to you and through you to all women in member countries and
throughout the world.
This year, we commemorate the 111th anniversary of
International Women’s Day and renew our pledge to fight for a world free of
poverty, violence, prejudice, injustice, and the destruction of the
environment. One year has passed since the start of the Coronavirus worldwide
crisis and we have witnessed the way it has deepened the class and gender
divide in a disastrous way, led to exponential rise in poverty, domestic
violence and other social ills. The weight of
these is borne mainly by women and the poor.
Comrades,
As the statement by WIDF has stated, countries that
enjoy a strong state health service have been in a good position to fight this
pandemic. However, capitalist states with a neoliberal agenda have seen social
and economic inequality increase and women and girls experience greater degrees
of violence and persecution.
In our country too the regime’s policies alongside new
backbreaking sanctions imposed by the USA have deepened the class divide and
forced ever greater numbers into abject poverty; they have led the country to a
deep crisis, increasing the pressure on the poor especially women. The regime
ensures it survival through the savage suppression of social and women’s
movements.
Poverty and unemployment have wreaked havoc on the
society and led to femicide, suicides, child marriage, job insecurity, and led
to vulnerable and poor children being deprived of education during COVID 19 crisis.
Sex discrimination in employment has risen during the crisis.
The situation of women in employment was dire in Iran
due to the theocratic regime’s misogynistic policies, even before COVID19. In
the new conditions, women have seen their meagre share in employment dwindle
even more, leading to economic and mental health harm. Privatisations had
already transferred 70% of jobs from the formal to the informal sector. This
has meant that in order to survive women are forced into harsher working
conditions with lower pay, longer hours, with no insurance or legal protection.
In addition, women have been at the forefront of the
fight with coronavirus, as health workers, essential workers, or homemakers.
The dual burden of looking after the children, home schooling them or looking
after elderly parents or family members has fallen on women. Violence against
women in all countries especially in poverty-stricken countries like ours has
increased, as have domestic violence, the abuse of women and children in the
home, and suicides. Extreme pressure on nurses and the neglect of their needs
and rightful demands for better pay has meant that many have been forced to
leave the profession or emigrate.
The last twelve months which we have spent with the
Coronavirus crisis the rise in poverty has led to an increase in the numbers of
child marriage. This has been partially responsible for the increase in the
number of girls who are deprived of education. Rather than viewing this as the
problem it is, the regime encourages and protects this practice, and gives it
support by stating that it is aligned with the teachings of the religion and
the Islamic Republic’s laws.
During the past 9 months, 25,000 child marriages are
reported to have been conducted involving children under 18 years of age.
According to the Centre for Statistics of Iran published on 21st January 2021, during this
time 9,058 girls aged 10-14 have been put through this ordeal, and 188 divorce
cases involving girls aged 10-14 have been registered. Even children who have
become widows are among the statistics, due to children being forced into
marriage to elderly men. The Bill proposing a ban on marriage of children under
13 has been continuously rejected in the regime’s legislative bodies. During
lockdown, access to the internet has become a critical asset. Yet in some
provinces 53% of teachers and pupils have not access to internet. Suicide among
children who could not continue their studies because they could not get access
to the internet, laptops, or even mobile phones is another tragic phenomenon of
these times, finding their way to the daily papers from time to time.
Alongside these ills, we have witnessed an increase in
drug addiction, homelessness, prostitution and the sale of organs. These are
just some of the social problems that have been brought into sharp focus during
Coronavirus crisis.
Comrades,
The Islamic Republic regime is one of only 4 countries
of the world that has not signed the Convention on the Elimination of all Forms
of Discrimination Against Women, and considers gender equality to be in
contravention of its constitutional law, insists on the implementation of
religious law, and invites women to put up with violence and abuse, and accept
the violation of their rights and it has no problem with child marriage.
The Iranian regime has been suppressing civil and
human rights of the people of Iran, especially those of children and women, and
pursued a policy of arrest and torture of those who oppose these abuses.
Democratic Organisation of Iranian Women
7th March 2021
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