OGE - 8 marzo 2021 |
SPEZZIAMO LE CATENE DELLE VIE INDIVIDUALI
RAFFORZIAMO LA LOTTA COLLETTIVA
PER LA SALUTE E LA VITA CON I DIRITTI
Ci rivolgiamo a te,
lavoratrice,
disoccupata, autonoma in città e in campagna, studentessa, giovane madre,
pensionata, immigrata e rifugiata.
L'8 marzo, Giornata internazionale della donna, è una giornata dedicata alle lotte delle donne per i loro diritti sul lavoro, per la loro uguaglianza nella società. A 111 anni dal suo lancio, su proposta di Clara Zetkin, il messaggio dell’otto marzo rimane vivo e rilevante perché la disuguaglianza delle donne vive e regna.
Individualmente non possiamo sfuggire alle difficoltà della vita quotidiana, allo sfruttamento e alla oppressione. L'insicurezza e il risentimento per le condizioni di vita e di lavoro delle donne possono trovare una via d'uscita nella lotta collettiva per ciò di cui abbiamo bisogno nel 21° secolo. In queste difficili condizioni non sei sola. La Federazione delle Donne Greche (OGE) con le sue associazioni e sezioni è al tuo fianco ed esige misure per proteggere la nostra salute e i nostri diritti.
La pandemia ha messo a nudo le cause della barbarie che stiamo vivendo. L'UE e i governi considerano la nostra salute e quella delle nostre famiglie un "costo" per lo Stato e un "vantaggio" per i gruppi di imprese attivi nel settore sanitario. Da un lato regalano milioni di euro ai proprietari di cliniche, miliardi di euro alle aziende farmaceutiche e alle attrezzature della NATO, e dall'altro tagliano la spesa statale per la sanità (96 milioni di euro sono stati tagliati quest'anno nel settore delle cure primarie). Per questa ragione:
- Stiamo restando senza medici e visite di controllo, in particolare controlli prenatali, poiché i servizi di assistenza sanitaria di base sono a corto di personale, senza attrezzature o addirittura inesistenti. Ci spingono a pagare “in oro” alla sanità privata.
- Migliaia di
lavoratrici del settore sanitario stanno crollando per la stanchezza fisica e mentale e il
superlavoro, poiché sono costrette a coprire l'enorme carenza di personale al di
là delle loro possibilità.
- Ci sentiamo insicure
per i genitori anziani, le persone con bisogni speciali, i malati cronici, a
causa della mancanza di infrastrutture moderne, pubbliche e gratuite per il
loro monitoraggio e cura. Queste esigenze vengono caricate sulle nostre spalle.
Con lo sviluppo che la scienza e la tecnologia hanno raggiunto nel 21° secolo, è evidente che la salute delle nostre famiglie è incompatibile con le leggi del mercato e del profitto. Per questo motivo non ci accontenteremo di nulla di meno che la piena copertura dei nostri bisogni, nulla di meno che la sicurezza della nostra uguaglianza. Oggi si evidenzia più che mai la necessità di un sistema sanitario di base esclusivamente pubblico e gratuito, che copra i bisogni speciali di donne e bambini per la prevenzione, la cura, la riabilitazione e la promozione della salute.
Non permetteremo che i
nostri diritti vengano messi in quarantena.
Le lotte per il diritto al lavoro e un orario di lavoro umano, sostenute nel secolo scorso dalle lavoratrici che si sollevarono contro il padronato e le sue istituzioni, illuminano ancora oggi la necessità delle donne lavoratrici e disoccupate di organizzarsi e lottare. Stiamo alzando il tono della lotta in modo che imprese e governo non carichino di nuovo le conseguenze della crisi finanziaria e la gestione della pandemia sulle nostre spalle. L'attacco ai nostri diritti sta già gettando la sua ombra pesante con:
- Migliaia di
licenziati o contratti sospesi
- Generalizzazione della
flessibilità, intensificazione del telelavoro.
- Peso ulteriore sulla
salute fisica e mentale delle donne perché l'orario di lavoro diventa elastico
e il tempo libero reale scompare.
Il governo offre nuove armi ai gruppi imprenditoriali perché possano approfittarsi di noi senza freni. Lavorare 10 ore se richiesto dai datori di lavoro con aumento degli straordinari e prolungamento del lavoro alla domenica ed essere “retribuite” con pause, ferie .... quando lo decideranno, a scapito della nostra salute, dato che non avremo un minuto per prendere fiato dal lavoro. Stanno preparando nuove misure per colpire la sindacalizzazione, il diritto di sciopero, l'azione sindacale, perché ci vogliono isolate e spaventate. Ma non importa quali misure prenderanno, non reprimeranno le nostre lotte. Né la violenza di Stato né quella padronale ci chiuderà la bocca.
- I piani del governo,
dell'UE, della grande impresa non devono trovarci disarmate e disilluse.
- La lotta per il futuro
nostro e dei nostri cari deve trovarci forti e attive.
- Prendiamo posizione
nella lotta collettiva per una vita con diritto al lavoro stabile, per la riduzione
dell'orario di lavoro, misure per la salute e la sicurezza sul lavoro, a tutela
del corpo femminile e della maternità.
SPEZZIAMO LE CATENE DELLA VIA INDIVIDUALE. Coraggio, resistenza, liberazione da ogni tipo di pressione e violenza che le donne ricevono sul posto di lavoro, nell'istruzione, nello sport possono fiorire solo nella terra della collettività e della solidarietà. Il vero scudo si forgia nella lotta collettiva per una vita senza sfruttamento e oppressione, consona alle esigenze e alle potenzialità esistenti oggi, nel 21° secolo.
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