AWMR Italia - Donne della Regione Mediterranea plaude all’ordinanza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che ha accolto l’accusa di genocidio rivolta dal Sudafrica al governo israeliano. L’Italia ripristini i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per la Palestina (UNRWA).
27/01/24
Corte Internazionale di Giustizia/ “Israele metta fine alla guerra genocida contro Gaza”
13/01/24
PALESTINA / Appello della rete RIAOMPI alle donne del mondo per fermare il genocidio
La Rete Internazionale Antimperialista di Articolazione delle Organizzazioni Femminili, dei Movimenti Sociali e delle Donne dei Partiti Politici di Sinistra (RIAOMPI) chiede alle organizzazioni femminili e alle donne del mondo di agire per fermare il genocidio che sta subendo il popolo palestinese a Gaza e di portare a giudizio Israele per i crimini di guerra commessi contro il popolo palestinese. L'Awmr Italia - Donne della Regione Mediterranea ha aderito. Comunicare le eventuali adesioni a: riaompi.europ@gmail.com .
Questo sterminio ha il volto delle donne e dei bambini. Al 4 gennaio 2024, sono stati assassinati 9.730 bambini e bambine e
6.830 donne. Delle 7mila persone scomparse, il 70% sono donne, bambine e
bambini.
Dopo aver bombardato ambulanze,
centri dell'Agenzia delle Nazioni Unite UNRWA, scuole, panifici, luoghi di culto,
serbatoi d'acqua e centraline elettriche, e dopo aver isolato Gaza dal mondo
esterno tagliando Internet e i mezzi di comunicazione, mettendo fuori uso 30 ospedali
e 53 centri sanitari, attaccando 150 istituti sanitari, oggi Israele bombarda
ogni risorsa vitale a Gaza.
Centinaia di migliaia di famiglie
palestinesi hanno visto le loro case distrutte da bombe e carri armati. E anche
i rifugi precari sono stati bombardati, in tutta la Palestina non esiste
un’area sicura in cui rifugiarsi.
La carestia che soffrono oltre 2
milioni di palestinesi nel rigido inverno, sotto il freddo e la pioggia, è
stata criminalmente calcolata da Israele, impedendo la produzione alimentare e
il normale sviluppo della vita a Gaza e l'ingresso di aiuti umanitari con la
distruzione delle strade e ferrovie.
Vogliono far morire di fame
centinaia di migliaia di bambini e donne che allattano. Le malattie si sono
moltiplicate nei bambini, nelle donne e negli anziani a causa delle condizioni
di vita disumane.
In Palestina 50mila donne sono
incinte, 5mila donne dovranno partorire entro gennaio, a quali condizioni
potranno farlo?
Hanno dovuto eseguire tagli
cesarei senza anestesia, curare ferite con aceto domestico ed eseguire
operazioni con la luce dei cellulari. I bambini nascono prematuri e sottopeso,
le partorienti contraggono infezioni per complicazioni del parto assistite dai
propri parenti senza poter raggiungere un ospedale a causa dell'assedio
dell'esercito israeliano o per mancanza di carburante per le ambulanze,
anch'esse sotto attacco. Molti sono morti di conseguenza. Che aspettativa di
vita possono avere i bambini?
L’occupante sionista ha distrutto
i registri nazionali dei dati, un altro calcolo terrificante insieme allo
sterminio di intere famiglie, perché di loro non rimanga traccia.
Giornaliste, poetesse,
scrittrici, artiste, mediche, atlete, lavoratrici e casalinghe di quattro
generazioni sono state assassinate insieme alle loro figlie e ai loro figli.
Migliaia di esse giacciono sotto le macerie.
Dal 7 ottobre, l’esercito israeliano e il servizio carcerario israeliano hanno perseguito una politica di terrorismo e repressione senza precedenti contro i detenuti palestinesi. Le persone detenute sono più di 7mila. Durante la detenzione e gli interrogatori sono sottoposte a violenze, torture e umiliazioni, che in alcuni casi hanno portato alla morte.
Esigiamo la fine del massacro e
dello sterminio, la fine dell’occupazione, un cessate il fuoco permanente.
Donne da tutto il mondo,
sosteniamo le donne della Palestina! Diciamo forte e chiaro:
CESSATE IL FUOCO PERMANENTE ORA!
NO ALL'OCCUPAZIONE SIONISTA! NO AL GENOCIDIO IN PALESTINA!
Prime firmatarie:
Movimiento Democrático de Mujeres -España
UNMMAC- México
Asociación de
Mujeres MELA MARTINEZ. Ecuador
Plataforma de
Mujeres CAMINANDO A LA IGUALDAD. Ecuador
Association de los
Beninences Formandos en Cuba ABeFoC
Participación
Activa y Social PAS - Venezuela
Intersindical
Canaria
Awmr Italia - Donne
della Regione Mediterranea
Movimiento de
mujeres Clara Zetkin -Venezuela
Todas Somos
Micaela-Perú
Unión Nacional de
Mujeres Saharauis (UNMS)
Libertadoras –
RedH
Rifondazione
Comunista /Izquierda Europea -Italia
Partido Comunista
de España
Mujeres al Sur (Podcast) Cuba-Argentina
Comité
Internacional Paz, Justicia y Dignidad a los Pueblos
Asociación de
Mujeres 50% Alzadas-Canarias
Oficina Regional
de la FDIM de América y Caribe
Red de
Intelectuales y Artistas en Defensa de la Humanidad-Capitulo Ecuador
Red de Mujeres
Transformando la Economía/Ecuador
Fundación de
Estudios, Acción y Participación Social- FEDAEPS
ALBA
Movimientos/Ecuador
Resistencia
Feminista- Uruguay
Frente de Género
Violeta Setelich-MPP/FA-Uruguay
Unión Popular de
Mujeres Peruanas
Resumen
Latinoamericano/Argentina-Cuba-Estados Unidos
Centro de
capacitación Juanita Moro- Argentina
Frente de
Liberación Agustin Tosco- Argentina
Asociación victima
del terrorismo de estado y de familiares de detenidos y desaparecidos de
Calilegua- Argentina
RATT Argentina
Federación de
Mujeres Cubanas
Organización de
las Mujeres Católicas (OFC) del Archidiócesis de Cotonou.
Mujeres en
Lucha-Women in Struggle / Usa
05/01/24
VINIE BURROWS, PRESENTE!
di Ada Donno
Vinie Burrows, attrice ed attivista politica afro-americana, si è spenta a New York il 25 dicembre scorso all’età di 99 anni. Drammaturga, regista ed educatrice teatrale, animatrice di Grannies' Peace Brigade e Women for Racial and Economic Equality, Vinie Burrows ha lasciato una profonda impronta artistica nel teatro nero americano e un’eredità incancellabile nel movimento per i diritti civili e delle donne. Come rappresentante permanente della Federazione Democratica Internazionale delle Donne presso le Nazioni Unite, ha portato il suo grido di libertà sui palcoscenici di organizzazioni teatrali, università e realtà in lotta nei cinque continenti.Locandina di Sister!Sister! |
«Fin da piccola ho avuto la sensazione di presenze
autoritarie nella mia vita, potenti, sconosciute, bianche: il padrone di casa,
l'insegnante, la polizia», disse in un'intervista del 1975 a un quotidiano del
Texas.
Quando si iscrisse alla New York University, dove sua
madre avrebbe voluto che studiasse legge, un primo tentativo di trasferirsi al
dipartimento di recitazione fu scoraggiante: «L'insegnante di recitazione –
raccontò in seguito – lì mi disse sbrigativamente: “Non abbiamo niente per te.
Ci sono alcuni ruoli occasionali per una cameriera, ma questo è tutto».
Le sue produzioni soliste comprendono un repertorio di
otto spettacoli auto-prodotti, tra cui: Walk
Together Children; Rose McClendon:
Harlem's Gift to Broadway; A Child is
Born; Daughters of the Sun; Song of
Lowino e Sister! Sorella!
New York, anni '60. Vinie Burrows è la seconda da sin. |
Nel 1968 ricevette recensioni entusiastiche per il suo
spettacolo “Walk Together Children”, che lei stessa descriveva come “scena
nera in prosa, poesia e canzone”, in cui attingeva agli scritti di schiavi,
poeti e attivisti contemporanei per tracciare l’identità afroamericana.
Di quello spettacolo ha organizzato più di 6mila rappresentazioni,
portandolo in tournée nei campus universitari e all'estero. Dopo una
performance a Berlino, l'attrice veterana Lillian
Gish si recò dietro le quinte per complimentarsi con lei.
Madre, nonna e bisnonna, Vinie ha continuato a
recitare fino a 90 anni. Preferendo continuare a definirsi “operatrice
culturale” e dedicando molta parte del suo impegno alle attività per la pace, i
diritti civili e la liberazione delle donne nere.
Caracas, aprile 2007, XIV congresso FDIM. Vinie Burrows con Ada Donno e Lia Amato |
È stata militante e vicepresidente del Women for Racial and Economic Equality (WREE), organizzazione multirazziale che, combinando analisi di classe, razza e genere, ha saputo legare la prospettiva femminista nera con una visione umanista, secondo la quale “le donne nere hanno il compito di sostenere ciò che è giusto e di portare giustizia dove hanno ricevuto così tanta ingiustizia”.
Il WREE era affiliato alla Women’s International Democratic Federation, di cui Vinie Burrows è
stata rappresentante permanente presso le Nazioni
Unite, partecipando, finché le condizioni di salute glielo hanno permesso, a
vari consessi internazionali in ogni parte del mondo. Nell’aprile 2007, in
occasione di un memorabile Congresso mondiale delle donne tenutosi a Caracas
(Venezuela) in concomitanza col XIV congresso della WIDF, a cui parteciparono un
migliaio di donne da ogni parte del mondo, Vinie riuscì ad organizzare una
nutritissima delegazione dagli Stati Uniti.
Una delle ultime partecipazioni pubbliche di Vinie presso
le Nazioni Unite risale al 2015, quando presenziò ai festeggiamenti per il 70°
anniversario della WIDF e alla tavola rotonda organizzata dalla WIDF sulle
tematiche del lavoro femminile nell’ambito di “Pechino + 20” nel contesto dell’annuale
conferenza della CSW.
New York, 2015. Vinie Burrows festeggiata dalla FDIM |
Come ha scritto l’attivista portoricana Berta Joubert-Ceci tracciando un suo breve profilo
biografico, oltre ad aver «lasciato una profonda impronta artistica nel teatro
nero della città che ha la presunzione di essere la capitale del teatro
americano» Vinie Burrows è stata «esempio vivente delle ragioni e delle lotte della
WIDF. Il suo agire, sia nella vita personale che professionale, era sempre
ispirato alla coerenza delle sue convinzioni politiche orientate alla pace con
giustizia sociale ed economica, contro il razzismo, a favore del diritto delle
donne e delle bambine a vivere libere dalla violenza e a poter sviluppare tutte
le proprie potenzialità».
Grazie di tutto, Vinie!