Non un’arma, non una base, non un euro, né alcun supporto “giustificativo” dall’Italia all’intervento militare Usa contro la Siria!
Awmr Italia-Associazione Donne della Regione Mediterranea:
Il governo di Washington continua a perseguire l’annunciato attacco militare contro la Siria, anche senza la partecipazione degli alleati europei e della Nato, incurante dell’opposizione levatasi in tutto il mondo dai movimenti per la pace, dalle organizzazioni sindacali e del lavoro, dalle istituzioni internazionali, dai parlamenti, dalle autorità religiose e da molte personalità della cultura, della scienza e della politica.
Gli Usa utilizzano ogni occasione, come il G20 di San Pietroburgo, per disarticolare il fronte del NO alla guerra contro la Siria e tentare di giustificare agli occhi del mondo il salto qualitativo nella premeditata aggressione alla Siria.
L’accusa rivolta alla Siria di aver usato armi chimiche contro i ribelli, senza che siano stati appurati i fatti, è un pretestuoso scenario che abbiamo già visto in Iraq, in Libia, in Kossovo, in Afghanistan, e ancora più indietro nel tempo: viene creato il “casus belli” e s’impone l’azione militare “punitiva” contro il paese di turno, colpevole di resistere ai disegni imperialisti e colonialisti della superpotenza e dei suoi alleati. E a noi viene propinata, grazie all’attivo sostegno dei media compiacenti e asserviti, l’impostura della necessaria guerra “chirurgica e umanitaria”.
Come Awmr Italia abbiamo apprezzato la posizione autonoma assunta fin dal primo momento dalla ministra degli esteri italiana Emma Bonino, cha ha richiamato i governi degli altri paesi europei e NATO al rispetto del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Ma sottoscrivendo la dichiarazione “sull’uso delle armi chimiche in Siria”, a margine del G20 di San Pietroburgo, il governo italiano si è accodato al gruppo dei governi che “non partecipano, ma giustificano” l’intervento Usa.
L’Awmr Italia si unisce alle associazioni e organizzazioni di donne che in ogni angolo del pianeta, compresi gli Stati Uniti, gridano NO alla guerra, sostengono le ragioni della pace e dichiarano solidarietà alla popolazione siriana che, dopo due tragici anni di escalation del conflitto armato interno, ora vive sotto lo scacco dell’aggressione esterna.
Da oltre due anni gli Stati Uniti, la Francia il Regno Unito, la Turchia ed i loro alleati nella regione, il Qatar e l’Arabia Saudita, insieme ai sionisti d’Israele, s’ingeriscono pesantemente nella crisi interna siriana fomentando e strumentalizzando i conflitti etnici e religiosi, finanziando ed armando gruppi “ribelli” che terrorizzano la popolazione e combattono una guerra per procura contro il regime di Assad. L’obiettivo vero è smembrare la Siria, destabilizzare l’intera regione mediorientale e colpire infine l’Iran, per “ridisegnare il Medio Oriente”in maniera conforme ai loro interessi di saccheggio delle risorse energetiche, di controllo delle risorse idriche e delle rotte marittime nel Mediterraneo
Diciamo NO all’illegale e irresponsabile attacco Usa contro la Siria, basato su pretesti costruiti sulla menzogna, sulla premeditazione e sulla retorica della “giusta punizione”. Nessuna superpotenza può attribuirsi il ruolo di gendarme internazionale, nessuno può decidere unilateralmente chi va punito e chi invece merita l’impunità, nessuno può usare a propria discrezione esclusiva la forza militare contro un altro paese sovrano. Chi punirà il “punitore” che viola la legge internazionale ed i principi scritti nella Carta delle NU?
Un intervento militare in Siria non farà altro che esacerbare il conflitto, aggiungendo distruzione a distruzione, allontanare le prospettive di una trattativa diplomatica, accrescere le sofferenze dei civili, in modo particolare delle donne e dei bambini, come accade in ogni guerra.
Al governo italiano chiediamo di intensificare gli sforzi per fermare qualsiasi attacco contro la Siria, promuovere ogni possibile azione diplomatica volta ad una soluzione pacifica della crisi siriana sotto l’egida delle Nazioni Unite, mettere fine alla fornitura di armi sotto qualsiasi forma alle parti in conflitto in Siria, fare fronte agli obblighi internazionali sulla protezione dei civili e l’assistenza umanitaria alle donne, i bambini e tutti i civili.
Occorre prevenire ogni possibilità che l’Italia sia coinvolta, ancora una volta, in una guerra cieca di cui intanto avrà dimenticato i pretesti.
Non un’arma, non un soldato, non una base per l’intervento militare Usa in Siria!
No alla fornitura di armi, supporti logistici e di intelligence alle forze dissidenti in Siria!
Sì ad iniziative mirate ad una soluzione politica e diplomatica del conflitto. Sì a politiche di accoglienza verso i profughi di guerra.
No alle spese militari destinate a politiche aggressive! No all’acquisto dei cacciabombardieri F35! Sì ad investimenti nella spesa sociale, per il lavoro, la salute, l’istruzione, la casa, i bisogni della popolazione!