Il “virus” più letale è lo sfruttamento e l'oppressione
Donna che lavori o sei disoccupata, lavoratrice autonoma, agricoltrice,
giovane lavoratrice, studente, pensionata, immigrata e profuga, l’OGE si rivolge a
te e ti invita a onorare insieme il messaggio di lotta del Primo Maggio dei
Lavoratori rafforzando la lotta per misure che tutelino la nostra salute e i
nostri diritti.
Prendiamo forza dall'esempio di migliaia di lavoratrici e lavoratori
nella storia mondiale come i lavoratori di Chicago nel 1886 che non si sono adeguate
alle miserabili condizioni di vita e di lavoro, ai vincoli dello sfruttamento e
dell’oppressione. Onoriamo la loro lotta e siamo sullo stesso cammino di lotta,
soprattutto oggi che la crisi finanziaria si sta diffondendo in Grecia, nell'UE
e in tutto il mondo.
Non pagheremo ancora una volta! Non lasceremo che la nuova crisi ci
schiacci!
Ci rivolgiamo a voi che state sperimentando l’insicurezza riguardo a
salute, reddito, lavoro e orari flessibili, violenza in ogni aspetto della
vostra vita.
Le misure del governo non solo non possono far fronte a questi vincoli,
ma li rendono ancora più soffocanti.
Il discorso del Primo Ministro e gli annunci del governo accendono la
"luce verde" verso la giungla del lavoro del "giorno dopo"
che è già qui.
La cosiddetta uscita dalla quarantena in realtà significa per i
lavoratori l’inasprimento delle condizioni, orario di lavoro irregolare e altre
forme "flessibili" di lavoro. Vale a dire, i rapporti di lavoro, orari,
salari e assicurazioni, ferie e indennità sono “flessibili” su misura per le
esigenze delle imprese giganti. Sono mezzi per aumentare i loro profitti.
Il "giorno dopo" segna i maggiori tagli al Sistema Sanitario
pubblico, in particolare alla Assistenza Sanitaria di Base, come risultato
della politica che venera la privatizzazione e la mercificazione della salute.
Le donne in gravidanza continuano a pagare pesantemente nel settore
privato gli esami prenatali necessari. Perché le cliniche ostetriche pubbliche
rimangono chiuse nello stato di graduale revoca delle restrizioni.
L' ipocrisia del governo trabocca!
Parlano di "responsabilità individuale" quando lavoratrici e
lavoratori per responsabilità dello Stato e dei padroni capitalisti rimangono
non protetti sul posto di lavoro, nei trasporti pubblici, nei supermercati.
Mentre gli operatori sanitari affrontano la loro battaglia senza le necessarie
misure di protezione, invitano noi ad affrontare l'abolizione delle restrizioni
con "responsabilità individuale", ovvero trovando i mezzi di
protezione "obbligatori" per conto nostro (mascherine) pagandoli
caramente. Non ci chiuderanno la bocca con misure per reprimere e criminalizzare
le lotte del movimento popolare dei lavoratori!
Non è stata negoziata né dall’attuale governo né dai partiti che
difendono l’odierna barbarie della quarantena dei nostri diritti e delle
mobilitazioni dei lavoratori, del popolo.
Sono arrivati al punto di rinviare il Primo Maggio dei lavoratori, perché
hanno paura del fuoco della contestazione!
Ma noi andiamo avanti nella
lotta per i nostri bisogni del momento. Nel 21° secolo, le pandemie e i disastri naturali possono essere affrontati
sulla base dell'enorme progresso scientifico e tecnologico. Il "virus" più
letale che rallenta queste possibilità è lo sfruttamento e l'oppressione.
Il trattamento più efficace è la lotta per i nostri diritti. Il giorno dopo deve trovarci forti e militanti. Prendiamo il testimone dalla recente azione congiunta dei sindacati del
lavoro dipendente e dell’autoimpiego, le associazioni agricole in tutta la Grecia.
Partecipiamo combattive, rispettando le misure di protezione,
agli scioperi simbolici del Primo Maggio, organizzato da sindacati,
federazioni, centri di lavoro ad Atene, nelle grandi città del nostro paese e
nei Comuni dell’Attica.
Viva il 1° maggio, giornata internazionale dei lavoratori!
Atene, 30 aprile 2020
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