«Questa è una lotta generazionale e la ragion d'essere delle stesse Nazioni Unite»
Il segretario generale delle Nazioni Unite richiama alla solidarietà e all'unità il Consiglio di sicurezza che litiga sulla crisi del coronavirus
Ancora un accorato appello allo spirito di unità è
venuto dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres al
Consiglio di sicurezza convocato per discutere su quella che ha definito «lotta
generazionale», la pandemia globale di coronavirus.
«Un segnale di unità e risolutezza da parte del
Consiglio conterebbe molto in questo momento ansioso», ha detto Guterres ai 15
membri del Consiglio che tengono il loro primo incontro sulla crisi di COVID-19,
a porte chiuse in videoconferenza. Guterres ha insistito, di fronte alle divisioni
nel Consiglio, sull'impegno unitario «fondamentale per mitigare le implicazioni
per la pace e la sicurezza della pandemia di COVID-19».
«Questa è una lotta generazionale: la ragion d'essere delle
stesse Nazioni Unite», ha detto Guterres ai membri del CS, riuniti finalmente
su richiesta di nove dei 10 membri non permanenti del consiglio, irritati dall'immobilismo
del massimo organismo internazionale di fronte a questa crisi globale senza
precedenti. Il disaccordo è fra paesi che descrivono la pandemia come una «questione
che riguarda pace e sicurezza internazionale»
e altri paesi sostengono che le questioni sanitarie non fanno parte del mandato
del Consiglio di sicurezza.
Mentre il presidente degli Stati Uniti, continua provocatoriamente a riferirsi alla pandemia come “virus cinese” e
minaccia di tagliare la sua quota di finanziamenti all’OMS perché non l’avrebbe "avvertito in tempo sulla pericolosità del COVID-19", nel CS dell’ONU ci sono in
competizione due proposte di risoluzione: una, presentata il 30 marzo dai 10
membri non permanenti, chiede «un'azione internazionale urgente, coordinata e
unitaria per contenere l'impatto di COVID-19» e invita il Consiglio di
sicurezza a «monitorare l'impatto della pandemia di COVID-19 sulla pace e la
sicurezza internazionali», richiamandosi alla proposta del Segretario generale di
un «cessate il fuoco globale immediato per consentire un'adeguata risposta umanitaria
alla pandemia».
L’altra, presentata dalla Francia in attesa che si
appianino le divergenze fra i cinque membri permanenti del CS, si limita a
richiamare l’appello di Guterres a cessare tutte le ostilità in tutto il mondo
come parte di una "pausa umanitaria" per combattere la pandemia. Ma i
tentativi di convocare una riunione dei cinque sono stati vanificati dal
ricovero in ospedale del primo ministro britannico Boris Johnson, contagiato
dal COVID-19.
Insomma, mentre Guterres si è espresso apertamente
sulla crisi e i 193 membri dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno
adottato all'unanimità una risoluzione che chiede "cooperazione", non
c’è segnale di accordo nel CS. Per approvare una risoluzione nel Consiglio di
sicurezza sono necessari almeno nove voti su 15, senza veto da parte di uno dei
cinque membri permanenti.
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