08/06/20

IL DIRITTO DI RESPIRARE


Piazza del popolo, Roma, 7 giugno 2020:. Foto di Francesco Martone.

Milioni di persone in tutto il mondo sono scese nelle strade per protestare contro l‘uccisione di George Floyd, cittadino Usa afroamericano soffocato da un poliziotto bianco, scandendo le sue ultime parole: I can’t breathe, non posso respirare!








«Vorrebbero che a nessun essere umano fosse negato il diritto di respirare. E questo ideale minimo di giustizia dovrebbe valere anche nei confronti di chi rischia continuamente di annegare in mare…», scrive Alessandra Ballerini, avvocata civilista di Genova, specializzata in diritti umani e immigrazione.

«Se pretendi che finiscano i disordini ma non credi che l’assistenza sanitaria sia un diritto umano, se hai paura di dire che le vite dei neri contano e hai paura di denunciare la brutalità della polizia, allora non stai davvero chiedendo che cessino i disordini: stai chiedendo che l’ingiustizia continui. L’unico modo per risolvere questa situazione e uscirne definitivamente è garantendo giustizia… Se volete che finiscano i disordini, chiedete che le cose cambino»: questo l’accorato e puntuale invito della parlamentare statunitense Alexandria Ocasio-Cortez in occasione delle manifestazioni per l’uccisione di George Floyd.

«Ma prima bisognerebbe chiarirsi cosa si vuole. Certamente le decine di migliaia di persone che manifestano in ogni forma, non solo scendendo in piazza, la propria indignata protesta per l‘agonia di un nero inerme soffocato da un poliziotto bianco immobile e sordo alla legge e alle suppliche, vorrebbero che a nessuno essere umano fosse negato il diritto di respirare. E questo ideale minimo di giustizia dovrebbe valere anche nei confronti di chi rischia continuamente di annegare in mare tentando di raggiungere la fortezza Europa.
«E per questo, come dice la parlamentare statunitense, pretendiamo che le cose cambino. Di più, come ci ha insegnato Ghandi, dovremmo essere noi quel cambiamento».

«Abbiamo avuto molte settimane per riflettere, gestire paure, coltivare ideali. Abbiamo visto, intuito i danni delle cattive politiche sociali e ambientali, abbiamo capito quanto male fanno la corruzione, l’evasione fiscale, l’incompetenza, l’inquinamento, la discriminazione. Abbiamo compreso sulla nostra pelle che diritti e libertà possono essere individuali solo se rispettosamente condivisi e tutelati.
«Ora abbiamo compreso cosa vuol dire essere impotenti, vulnerabili, soli. E quanto siano preziose e affatto scontate le nostre libertà e indivisibili i nostri diritti.
«Ora non abbiamo davvero più scuse per non pretendere o, meglio, essere quella Giustizia alla quale dovremmo naturalmente tendere se l’evoluzione della specie è servita a qualcosa».

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