25/08/21

Solidarietà con le donne e la popolazione afghane / Cristina Simó Alcaraz

Foto: Jason Tanner (ACNUR)

Il Movimento Democratico delle Donne e la Federazione Democratica Internazionaledelle Donne in Spagna esprimono profonda preoccupazione per la vita e il futuro delle donne e delle ragazze afgane i cui diritti umani sono minacciati dai regime talebano portatore di una ideologia di cancellazione delle donne portata all'estremo 

CRISTINA SIMÓ ALCARAZ, Presidente del Movimiento Democrático de Mujeres (Spagna)

Dinanzi alla situazione in Afghanistan, dopo il ritiro delle truppe della NATO e la presa del potere da parte del fondamentalismo talebano, il Movimento Democratico delle Donne e la Federazione Democratica Internazionale delle Donne in Spagna esprimono preoccupazione per la vita e il futuro delle donne e delle ragazze afgane i cui diritti umani sono negati sotto il regime dei Talebani portatori di una ideologia di cancellazione delle donne portata all'estremo, seguendo la medesima logica che impone il patriarcato in tutto il mondo.

Le regole stabilite dai Talebani durante la loro permanenza al governo tra il 1996 e il 2001, in materia di diritti sociali ed economici delle donne, lasciano prospettare per la popolazione afghana il ritorno dei divieti relativi al diritto all'istruzione delle donne e alla salute, poiché le donne possono essere assistite solo da medici donne ma, senza accesso a determinati ambiti professionali o all'università, è evidente che in futuro non avranno accesso neppure alla salute. Nessun accesso per loro allo spazio pubblico, ai mezzi di comunicazione, alle celebrazioni, agli spazi sportivi e alla strada perché saranno coperte da un burqa e costrette a rimanere invisibili dietro finestre opache. Per le donne afghane significherà vivere sotto minaccia di morte per qualsiasi infrazione minima che contravvenga alla giurisprudenza islamista del regime talebano. Questo nonostante le assicurazioni dei Talebani che eserciteranno un governo diverso.

La comunità internazionale, e in particolare coloro che hanno sostenuto la guerra in Afghanistan nel 2001, sono responsabili di quanto è accaduto. Ne sono responsabili gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato, poiché finanziarono e sostennero i predecessori dei talebani che, saliti al potere nel 1992, imposero la legge islamica con l’obbligo del velo, la limitazione delle attività o la pena di morte per il reato di adulterio. Tutto questo con l’obiettivo di farla finita con la repubblica socialista considerata un'alternativa inaccettabile per il mondo capitalista, imperialista e patriarcale.

Terminata l'occupazione e la guerra degli Stati Uniti, il paese sprofonda nel fascismo jihadista. Noi donne del mondo non possiamo distogliere lo sguardo dalla sofferenza delle donne e delle ragazze afgane che ora sono lasciate al loro destino dalle potenze imperialiste.

L'imperialismo va di pari passo con il patriarcato. Gli interventi militari non fanno che rafforzare le posizioni reazionarie, che in definitiva colpiscono maggiormente le donne, come nel caso del ritorno dei talebani.

Le vite delle donne afghane sono in pericolo e la comunità internazionale, in particolare i paesi membri della NATO che hanno causato la situazione attuale, come tanti altri in altre parti del mondo, deve risponderne.

Come Movimento Democratico delle Donne manifestiamo il nostro sostegno e incoraggiamo la partecipazione alle manifestazioni indette in solidarietà con le donne e le ragazze afgane.

Estendiamo il nostro abbraccio solidale alle donne afgane nella speranza che le loro voci possano essere ascoltate. Non un passo indietro nei diritti riconosciuti in termini di inserimento nei vari ambiti della vita del proprio Paese, partecipazione politica compresa!

Il popolo afghano merita di vivere in pace! Riecheggi la voce delle donne afghane in tutto il mondo!


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