Foto: Jason Tanner (ACNUR) |
Il Movimento Democratico delle Donne e la Federazione Democratica Internazionaledelle Donne in Spagna esprimono profonda preoccupazione per la vita e il futuro delle donne e delle ragazze afgane i cui diritti umani sono minacciati dai regime talebano portatore di una ideologia di cancellazione delle donne portata all'estremo
CRISTINA SIMÓ ALCARAZ, Presidente del Movimiento Democrático de Mujeres (Spagna)
Dinanzi alla
situazione in Afghanistan, dopo il ritiro delle truppe della NATO e la presa
del potere da parte del fondamentalismo talebano, il Movimento Democratico
delle Donne e la Federazione Democratica Internazionale delle Donne in Spagna
esprimono preoccupazione per la vita e il futuro delle donne e delle ragazze
afgane i cui diritti umani sono negati sotto il regime dei Talebani portatori
di una ideologia di cancellazione delle donne portata all'estremo, seguendo la medesima
logica che impone il patriarcato in tutto il mondo.
Le regole
stabilite dai Talebani durante la loro permanenza al governo tra il 1996 e il
2001, in materia di diritti sociali ed economici delle donne, lasciano
prospettare per la popolazione afghana il ritorno dei divieti relativi al
diritto all'istruzione delle donne e alla salute, poiché le donne possono
essere assistite solo da medici donne ma, senza accesso a determinati ambiti
professionali o all'università, è evidente che in futuro non avranno accesso neppure
alla salute. Nessun accesso per loro allo spazio pubblico, ai mezzi di
comunicazione, alle celebrazioni, agli spazi sportivi e alla strada perché saranno
coperte da un burqa e costrette a rimanere invisibili dietro finestre opache.
Per le donne afghane significherà vivere sotto minaccia di morte per qualsiasi
infrazione minima che contravvenga alla giurisprudenza islamista del regime
talebano. Questo nonostante le assicurazioni dei Talebani che eserciteranno un
governo diverso.
La comunità
internazionale, e in particolare coloro che hanno sostenuto la guerra in
Afghanistan nel 2001, sono responsabili di quanto è accaduto. Ne sono responsabili
gli Stati Uniti e i loro alleati della Nato, poiché finanziarono e sostennero i
predecessori dei talebani che, saliti al potere nel 1992, imposero la legge
islamica con l’obbligo del velo, la limitazione delle attività o la pena di
morte per il reato di adulterio. Tutto questo con l’obiettivo di farla finita
con la repubblica socialista considerata un'alternativa inaccettabile per il mondo
capitalista, imperialista e patriarcale.
Terminata
l'occupazione e la guerra degli Stati Uniti, il paese sprofonda nel fascismo
jihadista. Noi donne del mondo non possiamo distogliere lo sguardo dalla
sofferenza delle donne e delle ragazze afgane che ora sono lasciate al loro
destino dalle potenze imperialiste.
L'imperialismo
va di pari passo con il patriarcato. Gli interventi militari non fanno che
rafforzare le posizioni reazionarie, che in definitiva colpiscono maggiormente
le donne, come nel caso del ritorno dei talebani.
Le vite
delle donne afghane sono in pericolo e la comunità internazionale, in
particolare i paesi membri della NATO che hanno causato la situazione attuale,
come tanti altri in altre parti del mondo, deve risponderne.
Come Movimento
Democratico delle Donne manifestiamo il nostro sostegno e incoraggiamo la
partecipazione alle manifestazioni indette in solidarietà con le donne e le
ragazze afgane.
Estendiamo
il nostro abbraccio solidale alle donne afgane nella speranza che le loro voci
possano essere ascoltate. Non un passo indietro nei diritti riconosciuti in
termini di inserimento nei vari ambiti della vita del proprio Paese, partecipazione
politica compresa!
Il popolo
afghano merita di vivere in pace! Riecheggi la voce delle donne afghane in
tutto il mondo!
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