Il disastro che si sta verificando in Afghanistan è la conseguenza di un ventennale interventismo militare fallito. La responsabilità è degli Stati Uniti, del Regno Unito e degli altri governi della NATO che si sono ficcati in una guerra che era comunque destinata a fallire. L'inizio del conflitto, non il modo in cui sarebbe finito, era il problema.
Dichiarazione sull'Afghanistan di STOP THE WAR COALITION (UK)
Vent'anni
fa, al momento della sua fondazione, la Coalizione Stop the War, che
rappresenta un'ampia gamma di movimenti e organizzazioni politici e sociali, mise
in guardia contro la corsa alla guerra e sollecitò altri modi di rispondere
agli attacchi terroristici dell'11 settembre. In particolare, abbiamo sostenuto
che l'occupazione militare dell'Afghanistan non avrebbe portato a un governo
stabile e sarebbe stata respinta come un'imposizione straniera da molti afgani.
Abbiamo
affermato allora e crediamo ancora che la democrazia e i diritti umani
raramente possono essere imposti dall'esterno e devono essere il prodotto degli
sforzi dei popoli stessi per essere duraturi.
La sconfitta
delle forze armate statunitensi e britanniche in Afghanistan significa che
questo intervento si aggiunge a quelli in Iraq, Libia, Siria e Yemen come una
calamità che è costata l’inutile perdita di decine di migliaia di vite e risorse
incalcolabili. È ora che la “guerra al terrore”, usata come pretesto per questi
interventi, sia dichiarata finita.
Il governo
britannico dovrebbe indirizzarsi verso un programma a favore dei rifugiati e di
aiuti per la ricostruzione dell'Afghanistan, un atto che servirebbe molto di
più a promuovere i diritti del popolo afghano, in particolare delle donne, invece
delle continue interferenze militari o economiche nei destini dell'Afghanistan.
Sollecitiamo gli esponenti di ogni parte politica a imparare la lezione che viene dalle guerre interventiste fallite e a rivolgersi alla cooperazione internazionale come mezzo per risolvere le controversie e affrontare i problemi della povertà e del sottosviluppo.
En.
STATEMENT ON AFGHANISTAN
The disaster now unfolding in Afghanistan is the
consequence of a twenty-year long failed military intervention. The responsibility rests with the US, British
and other NATO governments which plunged into a war that was always doomed to
fail. The starting of the conflict, not
the manner of the ending of it, was the problem.
Twenty years ago, at the moment of its foundation, the
Stop the War Coalition, representing a broad range of political and social
movements and organisations, warned against the rush to war and urged other
ways of responding to the 9/11 terrorist attacks. In particular, we argued that military
occupation of Afghanistan could not lead to stable governance, and would be rejected
as a foreign imposition by many Afghans.
We asserted then and believe now that democracy and
human rights can rarely be imposed externally, and must be the product of the
efforts of the peoples themselves if it is to prove durable.
The defeat of the US and British militaries in Afghanistan
means that this intervention joins those in Iraq, Libya, Syria and Yemen as a
calamity that has cost tens of thousands of lives and vast resources to no
purpose. It is time that the “war on
terror”, the pretext for these interventions, is declared over.
The British government should take a lead in offering
a refugee programme and reparations to rebuild Afghanistan, an act which would
go a great deal further in advancing the rights of the Afghan people, women in
particular, than continued military or economic intervention in the fate of the
Afghanistan.
We urge politicians of all parties to learn the
lessons of the failed wars of intervention and turn to international
cooperation as the means of resolving disputes and tackling problems of poverty
and underdevelopment.
Nessun commento:
Posta un commento