30/06/24

“No alla guerra! Solidarietà dei popoli contro l’imperialismo!” / Webinar europeo della FDIM/WIDF

 Si è tenuto sabato 29 giugno 2024, dalle ore 18 (ora della Grecia) alle 21, il webinar organizzato dall’Ufficio regionale europeo della Federazione Democratica Internazionale delle Donne sul tema: “Mobilitiamoci contro la guerra. Rafforziamo la nostra solidarietà con tutti i popoli che subiscono l’aggressione e l’occupazione imperialista. No alla guerra!”.

"No alla guerra!"/ Webinar europeo della FDIM/WIDF

Hanno partecipato le organizzazioni europee della FDIM/WIDF, la presidente della FDIM/WIDF Lorena Peña, le rappresentanti delle organizzazioni di Europa, America Latina e Caraibi, Paesi arabi, Africa, Asia affiliate alla FDIM/WIDF. Sono stati invitati a portare il loro saluto i rappresentanti del Consiglio Mondiale della Pace (CMP), della Federazione Sindacale Mondiale (FSM), della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (FMGD). 

Dopo il benvenuto di Christina Skaloubaka, presidente della Federazione delle Donne di Grecia (OGE) e la relazione introduttiva di Mairini Stefanides, co-coordinatrice della regione europea FDIM/WIDF per conto della Federazione delle donne greche (OGE), hanno portato il loro saluto Lorena Peña Mendoza, Presidente della FDIM/WIDF e Iraklis Tsavdaridis, segretario esecutivo del World Peace Council (CMP/WPC).

Sono seguite quindi le relazioni di
- Ada Donno, vicepresidente della FDIM/WIDF per l’Europa, presidente dell'Associazione Donne della Regione Mediterranea (AWMR), Italia.
- Liz Payne presidente dell'Assemblea Nazionale delle Donne in Gran Bretagna (NAW).
- Eleni Evagorou segretaria organizzativa del Movimento delle donne POGO, Cipro.
- Regina Marques, Movimento Democratico delle Donne (MDM), Portogallo.
- Aslıhan Çakaloğlu dei Comitati di Solidarietà delle Donne (UWEF) Turchia.
- Marta Martin del Movimento Democratico delle Donne (MDM), Spagna.
- Nisreen Morqus, Presidente del Movimento Democratico delle Donne (MDWI), Israele.
- Azar Sepehr dell'Organizzazione democratica delle donne iraniane in Gran Bretagna (DOIW).
Interventi di saluto:
- Intisar Elwazir vicepresidente della FDIM/WIDF per i Paesi Arabi, presidente dell’Unione Generale delle Donne Palestinesi
- Anahí Arizmendi portavoce del Frente Bicentenario de Mujeres 200, Venezuela
- Fernanda Larrainzar, Presidente della Organizacion de Mujeres Trabajadoras de Mexico (OMTM)

In chiusura, la proposta di un PIANO D’AZIONE da adottare per l’immediato futuro dalle organizzazioni europee della FDIM/WIDF è stata presentata da Christina Skaloubaka, presidente della Federazione delle Donne di Grecia (OGE), i cui punti essenziali sono:

1) Di fronte ai piani criminali della NATO che coinvolgono i nostri paesi e i nostri popoli in una sanguinosa guerra imperialista, le organizzazioni della FDIM/WIDF sono chiamate a mobilitarsi con iniziative di lotta. In vista del vertice della NATO che si svolgerà dal 9 all’11 luglio a Washington la WIDF e le sue organizzazioni s’impegnano a promuovere iniziative per informare le donne nei nostri paesi sugli sporchi e pericolosi piani della NATO e segnalare la nostra opposizione ad essi con mobilitazioni di massa.

2) In considerazione del genocidio in corso ai danni del popolo palestinese da parte del sanguinario Stato israeliano, le organizzazioni affiliate alla FDIM/WIDF dovranno organizzare una protesta di massa in ogni paese davanti alle ambasciate di Israele e con una presenza parallela di solidarietà nelle ambasciate palestinesi in ogni paese.

3) Questa azione contro la guerra dovrà essere permanente. Non può avere una data di fine e quindi la nostra campagna avrà un carattere duraturo.

In questa direzione possiamo ad esempio cogliere l’occasione della data del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per evidenziare il lato violento della guerra e le sue conseguenze sulla vita delle donne, dal momento che i governi e le organizzazioni imperialiste fanno di tutto per nasconderli.

 29 giugno 2024



26/06/24

LETTERA APERTA AI GIOVANI SULLA TERZA GUERRA MONDIALE

 “So che quando la maggior parte dei giovani guarda al futuro, ha molta paura e poca speranza”


di Boaventura de Sousa Santos* - Diario 16, Spagna

Mi rivolgo ai giovani come qualcuno che, a causa della sua età, non combatterà nella prossima guerra mondiale (Terza Guerra Mondiale) e forse non ne vedrà nemmeno l'inizio. Vorrei solo trasmettere le seguenti idee, che ritengo fondate: sono convinto che la Terza Guerra Mondiale si avvicina; a differenza delle precedenti, il campo di battaglia sarà l'intero pianeta e, per la prima volta, includerà il territorio statunitense; non importa quanto sofisticate saranno la tecnologia militare e l’intelligenza artificiale su cui si fonderà, essa richiederà soldati sul campo che moriranno a milioni, insieme a popolazioni civili innocenti più che in qualsiasi guerra precedente; questi soldati saranno i giovani e non i signori della guerra, siano essi politici (che non sottoporranno mai a referendum la decisione di fare la guerra) o uomini d'affari e azionisti delle aziende del complesso militare-industriale; l’unica certezza che abbiamo riguardo alla guerra è che sappiamo quando inizia, ma non quando finisce; la specificità della Terza Guerra Mondiale è che quando finirà (tutte le guerre finiscono), per la prima volta sarà a rischio non solo la sopravvivenza della specie umana, ma anche la vita non umana sul pianeta. È una previsione distopica, ma sufficientemente realistica perché le religioni incentrate sull’idea dell’apocalisse possano proliferare oggi. A differenza di esse, il mio messaggio è spinoziano, cioè si basa sulla dialettica della paura e della speranza.

So che quando la maggior parte dei giovani guarda al futuro, ha molta paura e poca speranza. Se vuoi avere più speranza, devi essere pronto a instillare paura nei potenti di questo mondo, che apparentemente hanno smesso di aver paura dei loro nemici e vivono in un’orgia di speranza. Prima di andare avanti, voglio dire ai giovani che, anche se sono nato in Europa, parlo dal Sud del mondo attraverso la lente delle epistemologie meridionali. E per questo motivo quanto ho detto sopra è vero solo a metà. Vista dal Sud del mondo, la Terza Guerra Mondiale è già iniziata (basti ricordare Iraq, Afghanistan, Libia e Siria). Quando parlo della futura Terza Guerra Mondiale, intendo solo che la portata della guerra esistente aumenterà in modo esponenziale e che raggiungerà anche i paesi del Nord globale, una condizione sine qua non affinché qualcosa diventi globale, che sia una guerra o una pandemia.

Interesse nel promuovere la guerra

In ogni guerra c'è un paese o un impero particolarmente interessato a promuovere la guerra. Nella Prima Guerra Mondiale il più aggressivo fu l’impero tedesco; nella Seconda, la Germania di Hitler. Nessuno nel Sud del mondo crede che la Russia o la Cina siano interessate a promuovere la guerra. Gli imperi in ascesa preferiscono le relazioni a somma positiva alle relazioni a somma zero (come la guerra). La loro ascesa e il loro aumento di influenza si basano sul fornire vantaggi reali ai nuovi alleati, anche se sono soggetti a condizioni di subordinazione. Ecco perché favoriscono la diplomazia e il multilateralismo.

22/06/24

Webinar europeo della FDIM/WIDF / “No alla guerra! Solidarietà dei popoli contro l’imperialismo!”

 

L’Ufficio regionale europeo della Federazione Democratica Internazionale delle Donne invita al webinar che si terrà sabato 29 giugno 2024, dalle ore 18 (ora della Grecia) alle 21, sul tema: “Mobilitiamoci contro la guerra. Rafforziamo la nostra solidarietà con tutti i popoli che subiscono l’aggressione e l’occupazione imperialista. No alla guerra!”.



Interverranno: le organizzazioni europee della FDIM/WIDF, la presidente della FDIM/WIDF, rappresentanti di organizzazioni della FDIM/WIDF da America Latina e Caraibi, Paesi arabi, Africa, Asia; del Consiglio Mondiale della Pace (CMP), della Federazione Sindacale Mondiale (FSM), della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (FMGD). 

AGENDA (provvisoria):
- Benvenuto di Christina Skaloubaka, presidente della Federazione delle Donne di Grecia (OGE).
- Introduzione di Mairini Stefanides, co-coordinatrice della regione europea FDIM/WIDF per conto della Federazione delle donne greche (OGE)
- Intervento di Lorena Peña Mendoza, Presidente della FDIM/WIDF.
- Saluto di Iraklis Tsavdaridis, Segretario Esecutivo del World Peace Council (CMP/WPC).
- Saluto di Cinzia Della Porta, del Segretariato della Federazione Mondiale dei Sindacati (FSM/WFTU) e Coordinatrice del Segretariato delle Donne della FSM.
 
Relatrici:
- Ada Donno, vicepresidente della FDIM/WIDF per l’Europa, presidente dell'Associazione Donne della Regione Mediterranea (AWMR), Italia.
- Liz Payne presidente dell'Assemblea Nazionale delle Donne in Gran Bretagna (NAW).
- Eleni Evagorou segretaria organizzativa del Movimento delle donne POGO, Cipro.
- Regina Marques, Movimento Democratico delle Donne (MDM), Portogallo.
- Aslıhan Çakaloğlu dei Comitati di Solidarietà delle Donne (UWEF) Turchia.
- Marta Martin del Movimento Democratico delle Donne (MDM), Spagna.
- Nisreen Morqus, Presidente del Movimento Democratico delle Donne (MDWI), Israele.
- Azar Sepehr dell'Organizzazione democratica delle donne iraniane in Gran Bretagna (DOIW).
Interventi di saluto:
- Intisar Elwazir vicepresidente della FDIM/WIDF per i Paesi Arabi, presidente dell’Unione Generale delle Donne Palestinesi
- Anahí Arizmendi portavoce del Frente Bicentenario de Mujeres 200, Venezuela
- Fernanda Larrainzar, Presidente della Organizacion de Mujeres Trabajadoras de Mexico (OMTM)
- Chiusura e proposta di piano d'azione a cura di Christina Skaloubaka presidente della Federazione delle Donne di Grecia (OGE)
 
È prevista inoltre la presenza di:
Marcia Campos, ex-Presidente della WIDF
Skevi Koukouma, vicepresidente FDIM/WIDF e Segretario generale di POGO, Cipro
• Sig.ra Nguyen Phuong Nhung, Unione Donne del Vietnam (VWU)
• Sig.ra Nguyen Hoang Bich, dell’Unione Donne del Vietnam (VWU)
Elena Linarez, presidente del Movimento delle Donne “Clara Zetkin”, Venezuela
Milena Fiore, AWMR Italia
Rita Carole Rojas Farfan, dell'Union Popular de Mujeres Peruanas, Perù
Yoshiko Saeki, Federazione giapponese delle organizzazioni femminili (FUNDAREN)
Pam Flynn – responsabile del lavoro per la pace nella NAW, Gran Bretagna
Bernadette Keaveney - esecutivo della NAW, Gran Bretagna
Mor Stoller, Movimento Democratico delle Donne (MDWI), Israele
Omiama abu Ras del Movimento Democratico delle Donne (MDWI), Israele
Angela Brandão, Movimento Democratico delle Donne (MDM), Portogallo
Gizem Batı, Comitati di solidarietà femminile (UWEF Turchia)
Serap Emir, Comitati di solidarietà femminile (UWEF Turchia)
 
I lavori si svolgeranno con traduzione simultanea in inglese, spagnolo, arabo.
Per info e richiesta di partecipazione scrivere entro il 25 giugno a: oge.greece@gmail.com

#FDIM/WIDF

04/06/24

La scalata della NATO alla guerra e i governi più stupidi d'Europa



La blogger tedesca Tanja Stopperlancia l’allarme contro l’escalation della guerra: "Con un cocktail letale di veleno fatto di ipocrita arroganza, ignoranza profonda, totale negazione della realtà e gigantesca megalomania, la NATO, ubriaca di guerra, si sta apertamente e deliberatamente dirigendo verso uno scontro diretto con la Russia sotto gli occhi di tutti..."

Così facendo non vuole solo continuare la guerra per procura, ma vuole portare i propri soldati in Ucraina allo scontro diretto con i soldati russi e attaccare la Russia con le proprie armi nucleari…”

Il confronto indiretto attraverso la guerra per procura non è più sufficiente e così si spinge verso la Terza Guerra Mondiale. Perché uno scontro diretto non può che sfociare in una guerra nucleare. Ciò significa che i fanatici presunti "difensori della moralità" – primo fra tutti il ​​governo tedesco – danno seriamente per scontato che vinceranno una guerra nucleare.

Abbiamo il governo più stupido d'Europa, perché dice di voler assumere anche qui il ruolo di leadership. In realtà, i nostri signori della guerra ci stanno portando in un abisso nucleare.

 Virtù cardinali o vizi cardinali?

Secondo la “dottrina del benefattore”, noi siamo i bravi ragazzi. Almeno questo è quello che i servizi stampa e gli stessi chef ci ripetono costantemente. Buon appetito! Indurre il cambiamento di mentalità verso una società di guerra richiede la convinzione di far parte dei bravi ragazzi. Perché questo giustifica tutto, pensano. Lo chiamano "orientare al valore". Ma fai attenzione: può rimanerti in gola molto presto!

La puerile strategia autoritaria non potrebbe essere più semplice: la “dottrina del benefattore”. E i bravi ragazzi fanno solo cose buone, ecco perché sono bravi. Ciò non solo rende superflue le domande critiche sulle loro azioni e dichiarazioni, ma significa anche che, se li critichi, sei già uno dei cattivi. Gli argomenti possono essere ragionevoli quanto si vuole, ma sono irrilevanti, il contenuto non interessa. 

Poiché il "mangia o muori" non lascia alcun margine di manovra, è tracciato un percorso la cui corsia a scartamento ridotto è stata murata in cemento su entrambi i lati. A intervalli regolari si va ai box per il rifornimento di pressione dell'indottrinamento (buonooo, buonoooo, buonooooo ...) e per renderlo più facile da tollerare e rinforzarlo, c'è poi sempre la pillola amara (Putin è stato di nuovo cattivo, quindi dobbiamo fare qualcos’altro di buono, ad esempio alimentare la guerra con armi e munizioni e sperare in "risposte" dai sistemi di allarme precoce dei missili nucleari russi) ... 

Strategia comunicativa: asserire la moralità e praticare l'amoralità

 Può essere così facile quando sei dalla parte del bene, perché non c'è bisogno di mettere in discussione nulla. Hai solo bisogno dei termini giusti per suscitare clamore superficiale, perché non importa cosa c'è dentro. Va tutto bene fuori e male dentro.

Diamo ora uno sguardo più da vicino: cosa c'entra tutto questo con l'orientamento ai valori? Il "buono" non è un valore: ciò che è buono dovrebbe essere prima definito in modo più preciso attraverso dei principi. La “dottrina del bene” dovrebbe essere ricca di contenuti se l’orientamento ai valori dovesse essere preso sul serio. Cosa ci sarebbe di più ovvio che citare le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, coraggio e moderazione come valori più alti dell'azione morale? «Ubriachi di giustizia, incommensurabilmente coraggiosi e davvero intelligenti (crediamo) gettiamo le nostre armi nella battaglia ucraina», ha giustamente affermato Thomas Fasbender.

Secondo il filosofo Thomas Pieper, però, la saggezza viene prima; è la misura della giustizia, del coraggio e della moderazione. Azione saggia significa quindi considerazione, autocontrollo, ragione e, soprattutto, prudenza. In breve: moralità.

Ciò significa: 1. ripetere che “Abbiamo il governo più stupido d’Europa”; 2. che il nostro governo e la NATO affermano di agire in modo moralmente orientato ai valori, ma praticano esattamente il contrario. Nietzsche e de Sade probabilmente ne sarebbero felicissimi. 

Quod erat demonstrandum. 

A che serve dire poi "avevo ragione"? 

Ora siamo al punto su cui avevamo messo in guardia più di due anni fa, perché era prevedibile che accadesse se non si cambiava rotta. Non esiste altra strategia: "Noi" (!) dobbiamo vincere, qualunque cosa accada e a qualsiasi costo, perché "noi" abbiamo ragione."

Ma, come dice il colonnello (in pensione) Wolfgang Richter, “non serve a nessuno scrivere poi sulla lapide: avevo ragione”!

* L'articolo originale sta in: https://www.pressenza.com/de/2024/06/massive-eskalation-der-nato/